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Fase 2: il Governo scioglie i dubbi su congiunti, sport e attività commerciali

Pubblicato: 03/05/2020 11:46

Il giorno fatidico è quasi arrivato. Domani, lunedì 4 maggio, scatterà la tanto dibattuta Fase 2 dell’emergenza Coronavirus in Italia. Circa 4,5 milioni di cittadini torneranno a lavoro, si potrà fare sport all’aperto e far visita ad alcune categorie di persone (gli ormai famosi “congiunti”). Ma i dubbi sollevati dal Dpcm del Presidente Conte del 26 aprile scorso non son pochi. Per questo Palazzo Chigi ha voluto sciogliere alcuni nodi rispondendo alle Domande Frequenti (FAQ) dei cittadini.

Le novità del Dpcm del 26 aprile: congiunti, lavoro e sport

Anzitutto, le novità introdotte dall’ultimo Dpcm. Dal 4 maggio si può far visita ai congiunti che vivono nella stessa Regione, riaprono parchi e giardini pubblici, l’uso della mascherina diventa obbligatorio su mezzi pubblici ed esercizi commerciali. Il Decreto obbliga anche chiunque presenti sintomi respiratori e più di 37,5° di temperatura a non uscire di casa per alcun motivo. Da domani si potrà inoltre tornare a fare attività sportiva e motoria individuale fuori di casa.

Si potranno svolgere i funerali, per un limite massimo di 15 partecipanti obbligati a portare le mascherine e a mantenere le distanze di sicurezza. Bar e ristoranti potranno offrire il proprio servizio di ristorazione da asporto. Ma anche il settore manifatturiero, edile, tessile e moda, l’ingrosso e correlati potranno ripartire, sempre nel rispetto delle norme di sicurezza.

Spostamenti: gli amici non sono congiunti

La questione degli spostamenti è forse quella che ha generato più confusione. Cosa si intende infatti per congiunti? Chi si può visitare? Innanzitutto, il Governo si raccomanda di “limitare al massimo gli incontri con persone non conviventi, poiché questo aumenta il rischio di contagio”. Se proprio necessario andare a trovare qualcuno, è obbligatorio portare la mascherina, evitare assembramenti e rispettare la distanza.

Per quanto riguarda i “congiunti”, scrive Palazzo Chigi, si intendono: “i coniugi, i partner conviventi, i partner delle unioni civili, le persone che sono legate da uno stabile legame affettivo, nonché i parenti fino al sesto grado (come, per esempio, i figli dei cugini tra loro) e gli affini fino al quarto grado (come, per esempio, i cugini del coniuge)”. Come poi precisato ulteriormente da fonti di Governo all’Ansa, gli amici non rientrano dunque nella definizione di congiunti.

Sì a passeggiate e rientro nelle residenze, no alle seconde case

Il Governo Conte assicura poi che il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, anche se comporta uno spostamento tra regioni diverse, resta consentito dal Dpcm. Una volta giunti a destinazione, tuttavia, ogni spostamento fuori dalla Regione che non comporti “comprovate esigenze lavorative o assoluta urgenza o motivi di salute” è vietato. 

Mentre per quanto riguarda le seconde case, non si tratta di spostamenti per necessità, quindi restano vietati. Si potrà dunque uscire di casa solo per lavoro, per motivi di salute, per necessità e per le attività sportive/motorie all’aperto. “Pertanto, le passeggiate sono ammesse solo se strettamente necessarie a realizzare uno spostamento giustificato da uno dei motivi appena indicati”, precisa Palazzo Chigi. 

Attività sportive e motorie: sì, ma da soli

Sulle sport ed esercizi motori all’aperto, il Dpcm stabilisce che dal 4 maggio saranno consentite “non più solo in prossimità della propria abitazione e solo individualmente, a meno che non si tratti di persone conviventi”. Minorenni e persone non completamente autosufficienti potranno avere un accompagnatore.

Restano ovviamente vietati in ogni caso gli assembramenti.Al fine di svolgere l’attività motoria o sportiva è consentito anche spostarsi con mezzi pubblici o privati per raggiungere il luogo individuato per svolgere tali attività”. Fra i mezzi privati rientra anche la bicicletta, il cui uso è consentito anche “per raggiungere la sede di lavoro, il luogo di residenza o i negozi che proseguono l’attività di vendita”. Per quanto riguarda infine parchi, giardini pubblici e visite nei cimiterideve sempre essere rispettato il divieto di assembramento e, ove non fosse possibile evitare tali assembramenti, il Sindaco può disporne la temporanea chiusura”.

Esercizi pubblici e attività commerciali: chi apre e chi no

Alla voce pubblici esercizi e attività commerciali, si legge: “è obbligatorio il mantenimento del distanziamento sociale e la pulizia e l’igiene ambientale almeno due volte al giorno e in funzione dell’orario di apertura”. Obbligatorio anche “l’ingresso uno alla volta nei piccoli negozi e l’accesso regolamentato e scaglionato nelle strutture di più grandi dimensioni, l’uso di mascherine e guanti per i lavoratori e quello del gel per disinfettare le mani e dei guanti monouso per i clienti dei supermercati, da mettere a disposizione vicino alle casse e ai sistemi di pagamento, nonché, ove possibile, percorsi diversi per entrate e uscite”.

I negozi che non vendono prodotti alimentari e di prima necessità restano chiusi al pubblico, ma possono fare consegne a domicilio. Infine, “le attività di somministrazione di alimenti e bevande sono sospese, fatta tuttavia eccezione per gli esercizi che effettuano la consegna a domicilio o il servizio da asporto”.

Novità su attività commerciali, agricole, cantieri e università

Qualsiasi attività di commercio online resta consentita. Dal 4 maggio ripartono poi le concessionarie di autoveicoli, il settore manifatturiero e delle costruzioni edili, quello tessile e i commerci all’ingrosso ad essi legati. Sono inoltre consentite le funzioni di conservazione e restauro in ambito artistico. Colf, badanti e babysitter possono continuare a prestare servizio, anche se non conviventi.

I cantieri restano aperti. La coltivazione del terreno per uso agricolo o forestale e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo sono consentite, ma è necessaria “un’autodichiarazione che attesti il possesso della superficie agricola o forestale e il percorso più breve per il raggiungimento del sito“. Infine, sulle Università: “sedute d’esame e sessioni di laurea potranno essere svolte in presenza a condizione che vi sia un’organizzazione degli spazi che riduca al massimo il rischio di prossimità”.  Identico discorso per tirocini, attività di ricerca e laboratori didattici.