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Silvia Romano, parlano i genitori: “Cerca di reagire, ma è sopravvivenza”

Pubblicato: 12/05/2020 19:35

L’interesse mediatico e pubblico verso Silvia Romano, la cooperante liberata dopo 18 infiniti mesi di prigionia nelle mani del gruppo terroristico al-Shabaab, non si placa. La giovane è rientrata in Italia domenica, e solo ieri a casa sua a Milano, ma è stata già vittima di insulti e speculazioni. A queste accuse hanno risposto i genitori di Silvia Romano.

Come sta Silvia Romano, rientrata a casa

Prima la notizia della liberazione, quindi il rientro in Italia assieme a un carico impressionante di polemiche, insulti e accuse sulla sua conversione all’Islam. Quindi la decisione di indagare sulle minacce aggravate da parte del responsabile dell’antiterrorismo di Milano, Alberto Nobili. Tra questi, negli ultimi minuti si apprende che ci sarebbe anche il post di Vittorio Sgarbi, nel quale diceva che “se Silvia Romano è radicalmente convertita all’Islam, va arrestata per concorso esterno in associazione terroristica“; lo riferisce TgCom24, secondo cui la giovane stessa ne avrebbe parlato ai pm di Milano.

Post Facebook di Vittorio Sgarbi
Post Facebook di Vittorio Sgarbi

In tutto questo, resta che una giovane ragazza ha dormito per la prima volta nel letto di casa dopo 535 giorni di prigionia. Come sta?” è una domanda insieme semplice e complessa, considerando il carico psicologico e il peso emotivo della vicenda. Su pressione dei giornalisti, i genitori di Silvio Romano hanno risposto alla domanda: “Sta come una che è stata prigioniera per diciotto mesi“, le parole del padre Enzo a Radio Capital.

La verità dietro ai sorrisi di Silvia

Nelle parole del padre, traspare per la prima volta qualcosa che chiunque riesca ad andare oltre l’apparenza e lo hijab potrebbe intuire: Silvia Romano non è solo il sorriso con cui si è presentata. “Non è che se uno sorride sta benissimo – conferma il padre con dichiarazioni riportate da numerose fonti – non confondiamo il sorriso con la capacità di reagire per rimanere in piedi dignitosamente“.

Il rischio concreto di “depressione più totale” (parole del padre) c’è stato. “Meno male che ha un po’ di palle e cerca di reagire, ma è la sopravvivenza” ha aggiunto Enzo Romano, sulle condizioni della figlia Silvia. Che ora ha solo bisogno di pace, così come i genitori che hanno “una ragazza da proteggere, abbiamo bisogno solo di ossigeno“.

Le accuse e i dubbi sulla conversione

A fargli eco è stata anche la madre, Francesca Fumagalli. Ai giornalisti assiepati fuori casa, avrebbe detto solo poche ma decise parole: “Come vuole che stia? Provate a mandare un vostro parente due anni là e voglio vedere se non torna convertito“. La risposta è chiaramente alle accuse e ai dubbi sulla sua conversione: per alcuni è in piena Sindrome di Stoccolma, per altri dimostrerebbe complicità col gruppo terrorista.

Usate il cervello“, è il modo con cui la madre Francesca prova a dirimere la questione, per poi chiedere nuovamente, come fatto da Silvia Romano ieri, un po’ di pace e tranquillità.

Il messaggio di Luigi Di Maio

A margine, va segnalato il post del Ministro Luigi di Maio sui social, nel quale ricorda il lavoro dei membri della Farnesina: “Ho visto sul volto di donne e uomini dell’Unità di crisi della Farnesina i segni della stanchezza di questi ultimi giorni“. Stanchezza, ma soddisfazione: “dietro alla liberazione di un nostro connazionale c’è l’intenso lavoro di tante persone che con umiltà non si sono fermate un attimo“.

Nel post, Di Maio accenna poi al “dossier Chico Forti, per noi prioritario“, per citare un altro italiano che secondo molti è ingiustamente incarcerato negli Stati Uniti.

Post Instagram di Luigi Di Maio
Post Instagram di Luigi Di Maio