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Incidente Zanardi: perché la strada non era stata chiusa?

Pubblicato: 20/06/2020 16:21

A quasi 24 ore dal drammatico incidente che ha visto coinvolto Alex Zanardi, il campione 53enne amatissimo in Italia, c’è una domanda che sta rimbalzando sui vari social network: “Perché la strada non era stata completamente chiusa?

Questa tragica fatalità si poteva evitare? Dalle prime informazioni raccolte nelle ultime ore, i primi pezzi del puzzle sembrano già ordinarsi.

L’indagine sull’incidente

Mentre l’Italia intera sta col fiato sospeso e spera affinché Alex Zanardi si riprenda al più presto, la procura di Siena e i carabinieri di Montepulciano sono al lavoro per ricostruire l’accaduto. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe un video amatoriale, girato da un giornalista, che avrebbe ripreso l’intero incidente. Al momento il reato ipotizzato è quello di lesioni gravi o gravissime da incidente stradale, nel registro degli indagati è stato inserito il nome dell’autista del camion contro il quale Zanardi si è scontrato, un atto dovuto, ha spiegato la procura.

L’uomo, un autista di 44 anni sta collaborando con gli inquirenti e ha già rilasciato dichiarazioni spontanee. Inoltre alcool e droga test sono risultati negativi. La domanda però è la stessa, perché l’autarticolato si trovava sulla statale 146?

Perché la strada non era chiusa?

Gli inquirenti stanno indagando anche su questo punto, per capire se ci siano state o meno irregolarità. Secondo quanto riferisce Il Corriere della Sera, il sindaco di Pienza e la Questura hanno affermato di non aver mai ricevuto comunicazioni ufficiali in merito ad eventi e/o manifestazioni sportive, anzi, si aspettavano un incontro, un saluto in piazza, comunicato via Facebook, che successivamente è stato annullato per una questione di tempistiche.

Nessuna manifestazione era stata segnalata alle questura di Siena né al comando provinciale dei carabinieri.

Non si trattava di una competizione

Il progetto Obiettivo3 è un evento sportivo patrocinato anche dalla Federazione Ciclistica Italiana, non una gara. La tappa finale del percorso, che mirava ad attraversare l’Italia con vari “pit-stop”, aveva come destinazione Santa Maria di Leuca. Un evento all’insegna dello sport per dare un messaggio di rinascita all’Italia dopo il dramma del Coronavirus.

Zanardi era la mente del progetto, proprio lui che per tutta la durata de lockdown aveva incoraggiato gli italiani con messaggi di speranza che guardavano al futuro. Nonostante la connotazione sportiva però, l’evento non era né una gara né una manifestazione cicloturistica. Giuridicamente, spiega al Corriere Roberto Sgalla, direttore di tutte le specialità della Polizia, si trattava solo di un gruppo di ciclisti semplici intenti a portare avanti un’escursione nel rispetto del codice della strada. Nell’indagine si cercherà di capire il perché della presenza dei vigili se non c’era stata segnalazione.

La dinamica dell’incidente

Secondo quanto ricostruito fino ad ora, Alex Zanardi stava percorrendo il tratto della provinciale 146 a bordo della sua handbike accanto all’amico Paolo Bianchini quando, a ridosso di una curva, scendendo a circa 50 km/h, ha perso il controllo della bici finendo contro la parte anteriore della motrice mezzo.

il post del comune di Pienza per Alex Zanardi su Facebook

Un drammatico incidente, di quelli che lasciano senza parole, con tante domande e supposizioni alle quali solo la procura di Siena e i carabinieri potranno dare risposte. Intanto Alex Zanardi si trova ricoverato in terapia intensvia presso l’ospedale Le Scotte di Siena, accanto a lui la moglie Daniela, sempre al suo fianco, il figlio Niccolò e migliaia di italiani che non vedono l’ora di rivedere il suo sorriso carico di forza, amore e coraggio.

Ultimo Aggiornamento: 20/06/2020 16:46