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Viviana Parisi, diffuso l’identikit dei testimoni e la telefonata al 112

Pubblicato: 14/08/2020 09:29

La morte di Viviana Parisi lascia ancora molti dubbi e perplessità, soprattutto resta il dubbio su dove si trovi il figlio Gioele. Il Procuratore capo di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, ieri è tornato sul luogo del ritrovamento del cadavere della Parisi accompagnato da una geologa per un nuovo sopralluogo e intanto ha lanciato un appello. Nella giornata di ieri il magistrato ha spiegato che un video lascia supporre che la donna fosse con il bambino mentre viaggiava in auto.

L’appello del Procuratore capo

Resta ancora in campo la questione dei testimoni scomparsi. Ieri un nuovo appello è stato lanciato perché si facciano vivi e raccontino quello che hanno visto. Stando quanto raccontato dal Procuratore capo, i testimoni sarebbero la famiglia che il giorno della scomparsa della Parisi si era fermata per prestare soccorso alla donna dopo il suo piccolo incidente. Un uomo, una donna e i due figli adolescenti a bordo. I quattro viaggiavano su una “berlina grigia metallizzata” o “di colore chiaro“. “Il padre era quasi calvo, abbronzato e indossava una maglietta arancione. La donna ha sui 45 anni, indossava un vestito blu“, ha aggiunto Cavallo rilasciando quindi un primo identikit. Cavallo chiede che si “facciano vivi adesso” perché non solo hanno prestato soccorso ma sarebbe anche stati i primi a scavalcare il guardrail per cominciare le ricerche.

La chiamata al 112 dopo l’incidente

Ci sarebbe anche stata una telefonata al 112 per segnalare l’incidente del 3 agosto a Viviana Parisi, proprio quello accaduto sull’Autostrada A20 Messina-Palermo. Molte testate riportano quanto diffuso dall’Adnkronos: una voce al telefono dice all’operatore che “c’è stato un incidente” e che alla guida dell’auto “c’era una donna“, fondamentale la seconda parte della telefonata in cui si confermerebbe la presenza di “anche un bambino” a bordo.