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Coronavirus, Italia: oltre 400 nuovi contagi, aumentano anche i ricoveri

Pubblicato: 18/08/2020 18:53

Sembrava avviarsi verso la fine ma come avevano paventato numerosi medici già nei mesi scorsi, l’estate non avrebbe messo un punto fermo all’epidemia di Coronavirus che continua ad imperversare il mondo. Di ieri il record negativo globale sui nuovi casi di contagio, mai stati così tanti dallo scoppio della pandemia. In Italia precipita la situazione con nuovi casi in aumento, costantemente ben oltre le centinaia e il rischio sempre più concreto che le scuole vedano slittare ancora in avanti la riapertura.

Il bollettino del Ministero della Salute con i dati aggiornati al 18 agosto.

Oltre 400 nuovi casi in Italia, 5 morti

Continuano ad essere oltre i 400 i nuovi casi di contagio: nello specifico i nuovi casi registrati in 24 ore sono 403. 60 quelli registrati oggi in Veneto, 50 in Lombardia; 43 nel Lazio e 35 in Campania. 15.089 le persone attualmente positive al Coronavirus in Italia con 14.188 di questi in isolamento domiciliare. 58 le persone ricoverate in terapia intensiva e 843 quelle invece ricoverate in ospedale con sintomi, con un incremento di 33 ricoveri in più rispetto a ieri. 174 i guariti e dimessi in 24 ore per un totale 204.142 persone guarite in tutto. Stabile ma doverosamente da aggiornare il numero delle vittime: 35.405 in tutto in Italia con l’aumento, rispetto alla giornata di ieri, di 5 nuovi decessi.

Le precauzioni del Governo: apertura scuole a rischio

Di questi giorni la frenata dal parte del governo italiano che di fronte a un numero di nuovi casi di contagio in costante aumento ha deciso di prorogare l’obbligo della mascherina in luoghi pubblici, anche all’aperto, dove potrebbero verificarsi assembramenti. Un obbligo che varrà nella sola fascia compresa tra le 18:00 e le 06:00 del mattino. Una decisione ponderata alla luce dei numerosi assembramenti, in questa fascia oraria, soprattutto nelle località rinomate per essere mete turistiche, prese ora d’assalto in questi caldi giorni estivi. Una decisione arrivata di pari passo con quella di chiudere, nuovamente, le discoteche dopo aver constatato l’esplosione di tanti, troppi, focolai.