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Caivano, la lettera del fratello di Maria Paola: “Era come una figlia”

Pubblicato: 17/09/2020 19:53

Michele Gaglione, accusato dell’omicidio preterintenzionale della sorella Maria Paola, morta a Caivano l’11 settembre, ha scritto una lettera dal carcere. Il 30enne sostiene che non ha mai desiderato l’epilogo a cui si è giunti quella sera e che voleva solo riportare la sorella a casa. Ciro Migliore, il compagno di Maria Paola rimasto ferito durante lo speronamento, ha raccontato però delle minacce frequenti che la famiglia della 18enne gli avrebbe indirizzato perché trans.

Michele Gaglione: la lettera su Maria Paola

A Pomeriggio 5 viene mostrata in esclusiva una lettera che Michele Gaglione ha scritto al fratello Giovanni, in cui spiega i tragici eventi della notte in cui ha perso la vita la sorella Maria Paola. Il 30enne, in custodia cautelare nel carcere di Poggioreale, scrive: “Ho così tanto dolore dentro che non mi fa stare bene, ho perso un pezzo del mio cuore“.

Gaglione parla di un rapporto che andava oltre la fratellanza, “perché era per me anche come una figlia, dato che come ben sai papà non è stato sempre presente“. Il 30enne dichiara che quanto accaduto, la morte della sorella, non era nelle sue intenzioni e che lui voleva soltanto portarla a casa. “Io questa cosa non me la potrò mai perdonare“, continua.

Il discredito verso Ciro

Michele Gaglione continua tentando di allontanare l’accusa di omofobia, che potrebbe costargli un’aggravante, ma incorre in un errore probabilmente involontario. “I media mi stanno massacrando, ma io contro gli omofobi non ho niente“, scrive, spiegando che l’ostilità verso Ciro sarebbe dovuta al fatto che “pratica ambienti e persone poco affidabili“.

Un’argomentazione che striderebbe con le dichiarazioni pronunciate poco dopo il fermo dei Carabinieri, in cui sosteneva che Ciro avrebbe “infettato” la sorella a cui avrebbe voluto “dare una lezione“.

La lettera di Michele Gaglione mandata in onda a Pomeriggio 5
La lettera di Michele Gaglione mandata in onda a Pomeriggio 5

Ciro Migliore in Procura parla delle minacce

Queste dichiarazioni stridono con quanto avrebbe sostenuto Ciro Migliore, ascoltato oggi dalla Procura di Nola. Il giovane starebbe vivendo momenti di tensione, come ha dichiarato il suo legale, Giovanni Paolo Picardi, dovuti anche all’attenzione mediatica che si aggiunge al dolore di aver perso la compagna.

L’avvocato rimarca che è ormai noto che ci sarebbero state delle minacce verso Ciro per il suo rapporto con Maria Paola. “Ha una cosa che lo fa andare avanti con grande serenità ed è la forza della verità di ciò che è successo e di ciò che ha vissuto“, ha commentato il legale.

Ultimo Aggiornamento: 17/09/2020 20:27