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Venaria, uccide la moglie e poi si suicida: il messaggio sui social prima della tragedia

Pubblicato: 27/09/2020 13:08

Un post criptico su Facebook, che riletto oggi sembra quasi l’annuncio del piano orribile che avrebbe messo in atto poco dopo. Antonino La Targia, a Venaria (Torino), ha infatti prima ucciso la moglie dalla quale si stava separando, per poi suicidarsi. Un altro drammatico femminicidio che va aggiungersi alla media di 150 all’anno per l’Istat. Una tragedia che l’assassino aveva forse anticipato sui suoi social.

L’annuncio su Facebook prima dell’omicidio-suicidio

Mi è sembrato di vivere in un film, ora quel film è finito“, si legge in un post di Antonino La Targia. Poi La Targia ha messo la parola fine anche nella realtà. Sabato 26 settembre, in via Druento a Venaria, ha ucciso sua moglie, l’infermiera 41enne Maria Masi. Dopo aver consumato un caffè insieme, l’infermiera è salita a bordo della sua Dacia Duster e l’uomo le ha sparato prima che mettesse in moto. Le ha strappato la vita con 6 colpi di pistola al tronco, scrive Il Quotidiano del Venariese. Il marito 46enne della donna, in seguito all’omicidio, è tornato a casa e si è ucciso a sua volta, sparandosi un colpo in testa. Per gli inquirenti l’arma utilizzata, una 9×21 IMI, modello Jericho, era rubata. Nell’appartamento di La Targia hanno inoltre rinvenuto un cassetto con altri proiettili.

Uomini che odiano le donne

Tutto indica che si tratti di un omicidio-suicidio premeditato, e dalle prime indiscrezioni salta fuori che la relazione fra i due fosse al capolinea. Come siamo ormai abituati a leggere nella maggioranza dei casi di femminicidio, questi specifici casi di cronaca nascono spesso dall’incapacità di mariti e fidanzati di accettare la fine delle proprie relazioni. Ne sono lampanti esempi, fra i tanti, i casi di Roma e di Brescia dello scorso maggio.

Bambini uccisi per punire le mogli

A volte le vittime di questa insensata violenza non sono direttamente mogli e madri, ma i figli, sacrificati per punire le ex compagne. Ne abbiamo avuto prova con il caso dell’operaio piemontese che ha ucciso il figlio 11enne questo lunedì 21 settembre. Ma anche a giugno, quando Mario Bressi ha ucciso i figli 12enni prima di suicidarsi. A ridosso dell’omicidio-suicidio, entrambi i padri avevano mandato dei messaggi aggressivi alle ex compagne, annunciando le loro malvagie intenzioni e addossando loro la colpa. A pagare il prezzo più alto, troppo spesso sono gli innocenti.

Ultimo Aggiornamento: 27/09/2020 13:17