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Coronavirus, la situazione in Italia: quasi 12mila i casi registrati

Pubblicato: 18/10/2020 17:40

Il Coronavirus in Italia è sempre più osservato speciale, dalla giornata di venerdì la curva epidemica sembra aver premuto sull’acceleratore, arrivando a una quota superiore ai 10mila casi. Nelle ultime 24 ore si sono tenuti vertici di governo e tra governo e regioni, durante i quali sono stati raggiunti più accordi come la manovra anti-covid e il nuovo decreto, che sarà presentato dal Presidente del Consiglio Conte durante una conferenza stampa.

Intanto sono arrivati i nuovi dati aggiornati a domenica 18 ottobre con i nuovi casi, lo stato delle terapie intensive.

Il bollettino del 18 ottobre

Sale ancora il numero dei contagi: nella giornata di domenica sono stati registrati 11.705 nuovi casi su 146.541 tamponi (dato in lieve calo). I decessi registrati sono 69 per un totale di 36.543. Le persone dette “attualmente positive” in Italia sono 126.237 (9.302 in più). Salgono anche i guariti, nella giornata di domenica se ne contano 2334, per un totale di 251.461. Dall’inizio dell’epidemia sono 414.241 i casi totali.

La condizione degli ospedali

Nella giornata di domenica è stato registrato un aumento di 45 unità in terapia intensiva, per un totale di 750 ricoveri, 8.743 sono i positivi in isolamento domiciliare gli altri sono ricoverati in condizione ordinaria. La lista delle Regioni con più alti numeri di contagi restano sempre, in ordine, Campania, Lazio, Piemonte e Toscana.

Locatelli rassicura sulla situazione

Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha espresso parole rassicuranti sulla situazione in Italia. Nel suo intervento a Mezz’ora in più ha dichiarato: “È indubitabile che ci sia stata un’accelerazione dei contagi negli ultimi 10-15 giorni. Non siamo in una situazione di né di panico né di allarme”.

Locatelli ha fatto alcune precisazioni sui dati registrati nella giornata di sabato: “Sugli 11mila casi registrati ieri, meno meno di un terzo sono soggetti sintomatici. A fine febbraio e marzo identificavamo tutti soggetti sintomatici. Nelle terapie intensive, con quasi 700 persone ricoverati, non c’è nulla di paragonabile al picco di 4000”. Locatelli ha poi spiegato che, nonostante la circolazione del virus si sia fatta di nuovo irruenta e ha investito il continente Europeo, l’Italia è il Paese che ha il rapporto pi basso tra tamponi eseguiti e positivi.

Concludendo: “Oggi risultano positivi soggetti di età media poco superiore ai 40 anni, a febbraio e a marzo l’età media era superiore ai 65 anni. Il livello di preparazione del paese non è nemmeno paragonabile a quella di alcuni mesi fa” ha detto Franco Locatelli, ribandendo che occorre imparare a convivere col virus prima del vaccino, anche perché la data papabile del suo arrivo non sarà prima della primavera 2021.

Ultimo Aggiornamento: 19/10/2020 19:51