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Coronavirus, Italia zona gialla e folla in strada: esplode la rabbia di Arcuri

Pubblicato: 13/12/2020 23:54

Ospite a Che Tempo che fa, il commissario straordinario per l’emergenza Coronavirus Domenico Arcuri ha commentato insieme a Fabio Fazio le immagini della fiumana di persone che si sono riversate in strada per lo shopping del Natale. Immagini che hanno fatto esplodere la rabbia di Arcuri, soprattutto dopo che l’Italia è salita al primo posto per decessi tra tutti i Paesi europei.

La rabbia di Arcuri

Per la prima volta dopo due mesi, non c’è più una Regione in rossa in tutta Italia, la maggior parte sono gialle mentre poche sono quelle arancioni e prossime al cambio colore. Nella prima domenica “libera” soprattutto per Piemonte e Lombardia, i media e i social sono stati travolte dalle numerose immagini della folla che si è riversata per le vie del centro per lo shopping natalizio.

I siti sono pieni dei centri con insopportabili assembramenti di persone, dobbiamo stare attenti, perché quanto successo questa estate non accada più. Non fateci più vedere foto come quelle di oggi: dobbiamo evitare tutti che la terza ondata abbia luogo” ha commentato Arcuri con durezza.

Sarebbe complicato iniziare la campagna delle vaccinazioni con un nuovo inasprimento della curva epidemica” ha poi aggiunto. Domenico Arcuri ha spiegato che le misure messe in campo “hanno l’obiettivo di evitare che si ripeta quanto è successo questa estate”.

La domenica tra folla in centro e ristoranti pieni

Piemonte, Lombardia, Basilicata e Calabria da domenica 13 sono in zona gialla. Questo passaggio tanto atteso ha comportato la riapertura di bar e ristoranti che sono andati subito in overbooking. In tanti dunque hanno ripreso la routine di una domenica come tante nel periodo natalizio, quasi dimenticando l’anno trascorso.

La situazione di parvente normalità non è però definitiva, anzi, la sua precarietà traballante è arrivata solo dopo due mesi di rinnovati sacrifici. “Il contagio si affievolisce o si frena con le misure che tutti conosciamo a memoria. Allora serve una cosa altrettanto semplice: non limitarsi a conoscerle ma applicarle”.

Le misure messe finora in campo sono state nel segno del buonsenso e dell’equilibrio, lo saranno anche le prossime. Da 17 giorni abbiamo un contenimento crescente della curva dei contagi ma questo rallentamento non è roboante, è sensibile ma non ancora soddisfacente”.

In attesa dell’avvio della campagna di vaccinazioni, previsto tra il 12 e il 15 gennaio 2021, si rinnova dunque l’appello alla prudenza e al buon senso, in questa fase, la più delicata, dove il rischio di cadere in una terza ondata, ricordano gli esperti, è molto alto

Ultimo Aggiornamento: 14/12/2020 09:17