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Coronavirus, i vaccini inoculati da metà gennaio: “Sfida epocale”

Pubblicato: 13/12/2020 10:54

Si delinea il piano per iniziare le vaccinazioni contro il coronavirus in Italia, dopo i successi presentati dal prodotto Pfizer-BioNTech. Il vaccino dell’azienda statunitense è già stato somministrato in Gran Bretagna, e da ieri l’FDA ha autorizzato l’uso anche negli Stati Uniti.

Il 29 dicembre l’EMA, Agenzia europea del farmaco, dovrebbe dare il via libera anche per l’Unione europea, seguita a ruota dall’Aifa. L’agenzia italiana adibita al controllo dei farmaci aprirebbe la stagione della vaccinazione contro il coronavirus in Italia, che vedrebbe la prima tranche partire intorno al 15 gennaio.

I piani per i vaccini contro il coronavirus in Italia

Il ministro della Salute Roberto Speranza al forum dell’ANSA illustra il piano vaccinale per l’Italia. Si attendono 10 milioni di dosi in arrivo per gennaio fornite da Pfizer-BioNTech e Moderna, sulle 202.573 milioni totali che il nostro Paese si è assicurato con accordi a livello europeo con le case farmacologiche.

Gennaio sarà il mese delle vaccinazioni e speriamo di partire insieme a tutti gli altri paesi Ue, ma il cuore della campagna vaccinale arriverà a primavera“, dichiara Speranza. Il ministro spiega che entro la bella stagione dovrebbero arrivare forniture anche da altri fornitori.

A gennaio 2 milioni di vaccinati

Tra le 6 milioni di persone appartenenti a gruppi prioritari per l’inoculazione del vaccino, sono state individuate le prime 1.874.323 a cui sarà somministrato. Si tratta di operatori socio-sanitari e residenti o impiegati nelle Rsa che, secondo i piani del commissario straordinario Domenico Arcuri, si troverebbero per un terzo in Lazio e Lombardia.

Saranno loro i vaccinati della prima fase, con l’arrivo delle 2 tranche della Pfizer entro il 30 gennaio. Questa dovrebbe concludersi a metà febbraio, mentre in primavera, probabilmente marzo, dovrebbero iniziare le vaccinazioni generali per la popolazione.

Una corsa contro il tempo che impone un’accelerazione ai piani, che subiscono una contrazione rispetto alle tempistiche previste. La prossima settimana ci dovranno essere liste aggiornate dei primi centri in cui verrà consegnato il vaccino e delle persone che lo faranno. Prima del personale sanitario potrebbero esserci vaccinazioni simboliche di testimonial il 6 gennaio. L’obiettivo è raggiungere il 70% della popolazione con il vaccino, così da assicurare l’immunità di gregge.

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Boccia: “Sfida epocale”

La conferma del lavoro che il governo sta facendo per rispettare le tempistiche arriva dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia. A margine di una riunione con Speranza, Arcuri e le Regioni fa sapere: “Il Piano vaccini è una sfida epocale” per cui, grazie alla concertazione tra le parti “si sono ridotti i tempi di distribuzione delle prime dosi del vaccino anti-Covid rispetto alle previsioni“.

Sono quasi 300 i presidi individuati per i primi arrivi, la cui gestione dovrà essere caratterizzata da “leale collaborazione con le Regioni“, come puntualizzato dai 2 ministri.

Post Facebook del ministro Francesco Boccia
Post Facebook del ministro Francesco Boccia
Ultimo Aggiornamento: 13/12/2020 18:00