Vai al contenuto

Verissimo, Pupo racconta l’infatuazione per Riccardo: “Mai avuto paletti”

Pubblicato: 16/01/2021 18:08

Pupo si mette a nudo in un’intervista a Verissimo, nel salotto di Silvia Toffanin. Il cantante, attuale opinionista al Grande Fratello Vipracconta frammenti della sua vita, dalla dipendenza dal gioco d’azzardo al suo “amore per l’amore”, inteso in ogni sua singola sfaccettatura. E, per la prima volta, rivela nel dettaglio il forte sentimento provato per un ragazzo di nome Riccardo.

Dalla musica al GF Vip: la parabola di Pupo

Silvia Toffanin accoglie nello studio di Verissimo Pupo, uno dei cantanti più apprezzati della scena italiana. Con le sue canzoni, da Su di noi a Gelato al cioccolato, ha fatto cantare a squarciagola milioni di italiani e i suoi brani sono destinati a rimanere impressi nella memoria. Ma non solo musica e concerti: il cantautore, il cui vero nome è Enzo Ghinazzi, è attualmente volto di spicco al Grande Fratello Vip. Al reality condivide il ruolo di opinionista al fianco di Antonella Elia, con la quale spesso battibecca per visioni differenti sulle dinamiche del gioco.

Spesso al centro delle polemiche per battute di dubbio gusto, Pupo è stato fortemente voluto dal grande amico Alfonso Signorini per il secondo anno consecutivo. Lo scorso anno, infatti, ha fatto il suo esordio al GF Vip in veste di opinionista, ma al suo fianco c’era Wanda Nara.

La dipendenza dal gioco d’azzardo

Pupo apre il suo cuore ai microfoni di Silvia Toffanin, raccontando frammenti della sua vita. A cominciare dall’amore per i genitori, in particolare per il padre: “Il mio babbo mi ha dato le parti più estroverse: era lui il vero artista della famiglia. Era divertente ma con il vizio del gioco d’azzardo: è lui che mi trasmesso questo“.

Il cantautore, infatti, è finito nel tunnel del gioco d’azzardo già da ragazzino: “A un certo punto della mia vita mi sono accorto di essere ammalato di questa terribile dipendenza. Lui era, come me, un uomo solare, pieno di risorse, ma anche un uomo triste, lugubre come è il gioco d’azzardo“. E spiega: “Lui sapeva, quando ho cominciato ero un ragazzino, a 14 anni già giocavo a poker. Lui era un protagonista di quei bar che erano delle bische“.

Le sofferenze di mamma Irene

A soffrire più di tutti per questa dolorosa dipendenza è stata mamma Irene. Lei subì non solo il coinvolgimento del marito, ma anche del figlio nel gioco d’azzardo: “Mamma era la vera vittima di tutta questa storia, perché aveva il marito e il figlio. Mia mamma è stata una donna molto forte“.

Come da lui spiegato, la madre si trova oggi in un istituto non essendo più auto-dipendente: “Oggi è da meno di un anno in un istituto perché è stata colpita da una malattia che non ci consente di seguirla 24 ore su 24. Le ho dato dispiaceri ma anche grandi gioie. Un anno e mezzo fa è caduta nell’oblio in cui ha perso anche la consapevolezza delle cose brutte. Lei si avvierà alla conclusione della sua vita in serenità. A tal proposito, Pupo ci tiene a lanciare al pubblico a casa un prezioso messaggio: “Voglio lanciare un messaggio alle persone che vivono questa esperienza: fidatevi delle strutture, dei professionisti seri, perché è da lì che passa anche la qualità della vita dei nostri genitori e nonni, e anche la nostra vita“.

Pupo e l’innamoramento per Riccardo

Fra i tanti amori che hanno costellato la vita di Pupo, spicca anche un forte sentimento provato nei confronti di un ragazzo: Riccardo. Il cantautore non ne ha mai parlato apertamente, ma questa volta ha deciso di spiegare: “Io sotto il profilo sentimentale non ho mai avuto paletti. Mi è capitato di avere un innamoramento che non ha avuto riscontro sul piano sessuale, ma un attaccamento, una declinazione forte dell’amore per Riccardo, al quale scrissi anche una canzone. Era un ragazzo che aveva problemi con le sostanza stupefacenti e in quel momento mi innamorai anche della sua situazione di difficoltà, volevo aiutarlo“.

La forte infatuazione provata per Riccardo l’ha portato ad aprire gli occhi sul concetto di amore e le sue innumerevoli declinazioni: “Lì capii che l’amore non ha nessun tipo di colore, è declinabile in tanti modi. Non può essere diverso l’amore per un uomo, una donna, un’opera d’arte, una città: l’amore è amore“.