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Atroci violenze negli allevamenti di suini: l’inferno del DOP italiano

Pubblicato: 25/01/2021 13:37

Brutali e innumerevoli le atrocità filmate, documentate e denunciate dalla nota organizzazione Essere Animali. Un inferno che ancora una volta emerga da un contesto noto e di cui più volte The Social Post si è occupato, gli allevamenti intensivi. Oggetto delle segnalazioni questa volta sono due allevamenti italiani, l’uno sito in provincia di Verona, l’altro il provincia di Pavia, entrambi “rinomati” per essere tra i fornitori del circuito DOP. Allevamenti dunque che riforniscono le filiere di produzione di veri fiori all’occhiello del made in Italy, come il Prosciutto di Parma e il Prosciutto San Daniele.

ATTENZIONE: NELL’ARTICOLO È PRESENTE UN VIDEO CHE POTREBBE URTARE LA VOSTRA SENSIBILITÀ

Le ombre del DOP italiano: violenze e maltrattamenti negli allevamenti di Verona e Pavia

Indicibili le violenze documentate con video e fotografie da un investigatore dell’organizzazione che si è addentrato negli allevamenti intensivi in questione sotto copertura e con delle telecamere nascoste; così come sono innumerevoli le infrazioni segnalate, pratiche illegali reiterate e condannabili.

Si va dalle violenze subite dalle scrofe e agli atroci dolori inflitti ai piccoli suini, gettati nel calvario sin dalla nascita ma c’è ampio margine di discussione anche su alcune pratiche messe in atto seppur vietate per legge come l’uso del teaser a diretto contatto col muso dell’animale, il taglio sistematico della coda ai suini e la loro castrazione chirurgica. Del video, girato dall’operatore di Essere Animali in incognito negli allevamenti sopracitati, basterebbero l’audio, il grido di dolore dei suini, oggetto di veri e proprio maltrattamenti da parte degli operatori.

Calci, sprangate, mutilazioni illegali e castrazioni chirurgiche

Tra le violenze filmate rimangono impresse le immagini che ritraggono gli operatori colpire violentemente e sistematicamente, con spranghe di ferro, i suini all’interno di allevamenti sporchi, angusti. Alle botte si aggiungono episodi che ritraggono gli operatori trascinare per le orecchie gli animali per metri sul cemento, per essere poi scaraventati a terra. E ancora calci, piccoli suini calpestati e lanciati dentro ai carrelli. E sempre ai piccoli suini, alla nascita, viene praticata sistematicamente la mutilazione della coda, pratica vietata dall’Unione Europea che tuttavia ancora è una realtà all’interno di molti allevamenti italiani così come la castrazione chirurgica sempre dei suinetti maschi per prevenire l’odore di verro che andrebbe a “guastare” il gusto del consumatore.

Nel preciso allevamento di Verona, oltretutto, Essere Animali ha denunciato la “macabra abitudine di dare in pasto alle scrofe la cosa e i testicoli appena mutilata dei suinetti“.

Guarda il video:

ATTENZIONE IMMAGINI CRUENTE

Tra cicli continui di inseminazioni artificiale e sofferenze inutili

Alla scrofe, destinate ad una vita che si traduce nella sola “riproduzione continua”, viene riservato un trattamento a parte: rinchiuse in gabbie che impediscono loro di muoversi e sottoposte e continue gravidanze indotte con l’inseminazione artificiale, numerose scrofe hanno presentato infezioni agli organi riproduttivi.

E se queste sono le violenze inflitte agli animali vivi, non mancano le violenze anche sui cadaveri o sui corpi degli animali che invece faticano a sopravvivere: numerose le occasioni testimoniante in cui, di fronte a suini malati o deboli, gli operatori hanno proceduto con la loro uccisione in maniera violenta, senza osservare alcuna pratica né norma sull’uccisione degli animali senza causare loro dolore e agonia. Nessuna preoccupazione per sollevare gli animali da sofferenze assolutamente non necessarie. A riprova di ciò, in “alternativa” ad un uccisione istantanea che non provochi dolore, le immagini ritraggono operatori uccidere piccoli suini scaraventandoli ripetutamente a terra.

Il problema dell’abuso preventivo di farmaci

Numerosi i capi d’accusa che gravano ora sui due allevamenti intesivi in questione e tra i reati denunciati alla Procura della Repubblica del Tribunale di Verona si annovera la condotta degli operatori, i presunti reati d’uccisione di animali, maltrattamento di animali nonché la sistematicità delle violenze e di procedure illegali. In ultimo, e non da meno, il presunto “abuso di farmaci”: la somministrazione preventiva di farmaci prima che si presenti la malattia che l’Unione Europea vieterà dal 2022 in quanto indicata come una delle cause della “farmaco-resistenza“, un problema per l’uomo.

Il DOP nuovamente nel mirino di Essere Animali: la petizione

E tutto questo avviene all’interno di allevamenti intensivi che fanno parte di un circuito DOP, dell’eccellenza italiana e non è la prima volta che nel vortice delle denunce degli organizzazioni animaliste ci finisce proprio il rinomato made in Italy: ““Non è la prima volta che documentiamo simili comportamenti nei confronti degli animali, anche in altri allevamenti fornitori del circuito delle produzioni DOP – sono le parole rilasciate a mezzo stampa da Simone Montuschi, presidente di Essere AnimaliQueste violenze sono il risultato di un sistema intensivo di allevamento che, oltre a essere crudele verso gli animali, rinchiusi in spazi angusti senza la possibilità di vedere mai la luce del giorno, ha gravi ripercussioni anche sugli esseri umani che vi lavorano, che diventano desensibilizzati di fronte alla sofferenza degli animali“.

Depositate le denunce, si attende che siano ora le istituzioni a pronunciarsi mentre sempre più forte si leva il grido delle organizzazioni come Essere Animali che portano avanti la propria battaglia contro la produzione intensiva. Una lotta per la quale è stata creata anche una petizione online sul sito dell’organizzazione: La petizione per fermare le violenze negli allevamenti, che vanta già 90mila firme.