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Piero Angela e i 40 anni di Quark: si guarda al futuro con le idee chiare: “Il mio erede oggi? Non mio figlio”

Pubblicato: 19/03/2021 14:06

Il 18 marzo 1981 Piero Angela apriva per la prima volta la sua trasmissione SuperQuark accompagnato dalla riconoscibilissima melodia di Bach scelta come sigla e mai cambiata. Oggi, a 40 anni di distanza, il conduttore ripercorre gli anni vissuti al timone del programma di approfondimento e si apre a un’inaspettata rivelazione. Il suo erede in tv, non sarà il figlio Alberto.

Da Quark a SupeQuark: come è nato il programma di Piero Angela

Con i suoi 92 anni, oggi Piero Angela è uno dei volti più longevi della televisione italiana. Il suo nome è legato da ben 40 anni alla trasmissione che ha consacrato il suo posto in Rai, Superquark e per celebrare l’ennesimo compleanno del programma, il giornalista ha voluto ricordarne la storia.

In un’intervista condotta su LinkedIn da Filippo Poletti e da Monica Bormetti, nel contenitore streaming New Normal Live, Angela ha spiegato come è stato scelto il titolo della trasmissione. Quark nacque da una lista di 50 nomi. Allora il quark era una particella ipotetica, costituente dell’atomo: usare questo nome per un programma voleva dire andare dentro le cose per comprendere i meccanismi di base. La scienza permette di capire tutto”.

“Buonasera, due brevi parole di presentazione per questo programma che inizia stasera”, così salutava Piero, ormai 40 anni fa, per la prima volta il suo pubblico. L’obiettivo era quello di “spiegare in modo speriamo chiaro e comprensibile il mondo della scienza e della ricerca” e ad anni di distanza sembra proprio che lo scopo sia stato raggiunto a pieno.

Nel 1995, il programma è stato sottoposto a un restyling. A cambiare non è stato però solo il nome, passato da Quark a SuperQuark, ma anche la durata e i contenuti. Più tempo a disposizione, per approfondire non solo la scienza, ma anche la cultura tecnologica, alimentare, umanistica, musicale, archeologica e naturalistica.

Piero Angela: quasi mezzo secolo di scienza e innovazione

Per quasi mezzo secolo, Piero Angela ha offerto agli spettatori la possibilità di scoprire molteplici discipline utilizzando spiegazioni, immagini e filmati alla portata anche dei meno esperti nelle materie proposte. Negli anni sono stati molti i cambiamenti a livello globale e Quark ha sempre cercato di affrontarli con la dovuta cura espositiva.

“La prima volta che siamo andati in onda c’era ancora l’Unione Sovietica e si parlava di rifugi antiatomici” ha ricordato Angela, spiegando di aver visto nascere computer, telefonini, internet e di averne fatto oggetto delle sue puntate.

Il giornalista sembra non avere dubbi sulla chiave del suo successo e sull’importante ruolo ricoperto per tutti questi anni. “Il mondo è cambiato ma il linguaggio usato per raccontarlo è rimasto lo stesso– ha ammesso- entrando nelle case degli italiani siamo diventati parenti dei telespettatori”.

SuperQuark, i timori per la prima puntata: lo scetticismo dei vertici Rai

In un’intervista al Corriere della Sera, Piero Angela ha anche ricordato le emozioni provate in occasione della primissima messa in onda di Quark. Sembra infatti che inizialmente non fossero in molti a credere nelle potenzialità del suo programma: “Lo proposi io e con un po’ di scetticismo mi dissero di farlo: temevano che non avrebbe fatto grandi ascolti.

Angela ha riportato alla luce la sera della prima puntata, trascorsa in compagnia dei colleghi a casa di uno degli autori. “Intrecciando le dita perché era una novità per l’epoca– ha ricordato, aggiungendo – andò molto bene: avevamo fatto 9 milioni di spettatori. Una cifra simile fu sufficiente per convincere anche i più scettici e da allora Quark non ha fatto che crescere.

Quark nel mondo conquista 40 paesi

Per misurare la fortuna del programma nato dalla coraggiosa mente di Piero Angela, i confini italiani non bastano. Negli anni infatti, sono arrivati a essere ben 40 i paesi nel mondo che hanno voluto acquistare il programma.  “Ho ricevuto diverse cassette in cui parlo perfettamente giapponese o arabo!” ha raccontato divertito il giornalista, che non sempre però ha fatto ricorso al doppiaggio. Per essere comprensibile anche all’estero infatti, Angela ha registrato personalmente delle puntate in inglese e francese, oltre che in italiano, ripetendo così per ben tre volte le registrazioni di ogni episodio.

Il futuro di Quark non sarà nelle mani del figlio Alberto

Per i 40 anni di Quark non sono previsti festeggiamenti, ma solo nuovi obiettivi per il futuro. A breve infatti comparirà una nuova serie, SuperQuark+ “Dieci puntate sull’amore, dall’innamoramento alla gelosia al tradimento alla sessualità”.

Continuando a parlare d’amore, non c’è dubbio che quello che lo lega da sempre al figlio Alberto sia stato alimentato anche dalla comune passione per la conoscenza. Nonostante il legame che li unisce però, Piero non sembra avere intenzione di affidare a lui il futuro della sua trasmissione.

Il mio erede oggi? Non mio figlio ha dichiarato nel corso dell’intervista via LinkedIn-lui si occupa di altre cose, ha fatto anche lui divulgazione”. Laureato in scienze naturali, Alberto vanta ormai esperienze in tutto il mondo, guidato dalla passione per molte discipline. “Ha iniziato a fare divulgazione ed è stato attratto sia dalla paleontologia che dalla archeologia e dall’archeologia fino all’arte. Fa tutt’altro”.

I nomi dei veri eredi televisivi di Angela “Senior” sembrerebbero comunque essere già stati individuati e a raccontarlo e ancora una volta lui stesso. “Ci sono dei giovani che stanno crescendo e che abbiamo arruolato in “Superquark+” per RaiPlay– ha spiegato-abbiamo fatto due serie da 10 puntate: ne faremo una terza...“.