Drammatico quello che era accaduto venerdì scorso, 16 aprile, a Marino, un comune in provincia di Roma. Secondo quanto avevano riportato le fonti locali, protagonisti della tragedia una coppia di coniugi: lui, carabiniere, si sarebbe reso protagonista del tentato omicidio della moglie, una maestra, a cui avrebbe sparato con la pistola d’ordinanza prima di puntare contro sé stesso l’arma e suicidarsi. Disperate le condizioni in cui era stata ricoverata la donna contro il quale l’uomo aveva esploso 4 colpi: a distanza di giorni la donna non ce l’ha fatta.
Marino, la sparatoria al culmine di una lite: spara alla moglie e poi si toglie la vita
Secondo quanto raccontato dai vicini di casa della coppia di Marino – lui carabiniere in servizio nella Direzione centrale per i servizi antidroga, lei maestra – i primi colpi d’arma da fuoco sarebbero arrivati al culmine di una lite tra le mura domestiche, l’ennesima nuova lite. Da tempo la coppia sembrava versasse in una sorta di crisi e i diverbi tra moglie e marito non erano più una rarità: a confermarlo sarebbero state anche diverse colleghe di lavoro della donna che da tempo sembravano sapere di questi continui litigi sfociati in alcuni casi in tentativi di pedinamento da parte di lui. Tra le ipotesi riguardo al movente dell’omicidio-suicidio, dunque, ci sarebbe la gelosia dell’uomo di fronte anche ad una situazione che sembra descrivere quella che era destinata ad essere la rottura del loro matrimonio.
Ricoverata in condizioni disperate: morta la donna dopo giorni di agonia
Informazioni che si trovano ora tutte al vaglio di carabinieri che indagano sull’accaduto aggiungendo oggi un nuovo tragico elemento: dopo giorni di ricovero in gravissime condizioni, purtroppo la maestra di 50 anni non ce l’ha fatta. La donna era stata soccorsa con l’eliambulanza e portata al San Camillo di Roma: plurime le ferite sul suo corpo provocati dai colpi esplosi dal marito. Torace, gambe, braccio: il carabiniere l’aveva colpita in più punti del corpo prima di puntarsi contro la pistola e togliersi la vita nel salone, dove è poi stato ritrovato esanime.