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Banche italiane solide ma vietato abbassare la guardia

Pubblicato: 21/04/2021 11:42

“Abbiamo cambiato il nostro outlook sul sistema bancario italiano a Stabile da Negativo. Le prospettive riflettono le nostre aspettative che l’economia italiana tornerà a crescere quest’anno dopo una forte contrazione indotta dal coronavirus nel 2020”.

A riferirlo è l’agenzia di rating Moody’s, secondo cui il settore beneficerà di accantonamenti inferiori rispetto alle perdite di credito previste dall’IFRS 9 in relazione allo scorso anno, sebbene gli accantonamenti rimarranno elevati. Le passività aumenteranno, in particolare dopo la scadenza delle moratorie sui prestiti relative al coronavirus. Il costante sostegno del governo sotto forma di garanzie sui prestiti, insieme alle continue cessioni di crediti deteriorati (NPL), compenserà in parte il deterioramento della qualità degli attivi, secondo Moody’s.

Le stime di Moody’s

Nel suo report, l’agenzia statunitense ha segnalato: “Prevediamo che il PIL reale dell’Italia crescerà del 3,7% nel 2021 dopo la contrazione dell’8,9% dello scorso anno, quando le misure di lockdown imposte per contenere la pandemia da coronavirus hanno pesato sull’attività economica. L’economia beneficerà nel 2021 del fondo di recupero ‘Next Generation’ dell’Unione Europea, che pagherà all’Italia in termini assoluti più di quanto farà a qualsiasi altro Paese dell’UE. Tuttavia, la pandemia richiederà alcune restrizioni continue e chiusure di attività per gran parte dell’anno. Le condizioni commerciali per le banche italiane rimarranno difficili, caratterizzate da una domanda di prestiti fiacca e tassi di interesse estremamente bassi, che eserciteranno una pressione continua sull’utile netto”.

La qualità delle risorse peggiorerà, ammonisce Moody’s. La scadenza programmata delle moratorie di rimborso relative al coronavirus nel giugno del 2021 porterà a un aumento degli NPL. Tuttavia, le garanzie sui prestiti emesse lo scorso anno come parte di un pacchetto di stimolo governativo limiteranno l’aumento.

NPL e capitale

Inoltre, Moody’s si è pronunciata sul futuro dei crediti deteriorati: “Prevediamo, inoltre, che le banche vendano e cartolarizzino più crediti deteriorati quest’anno dopo aver raggiunto volumi di vendita elevati nel 2020 nonostante la pandemia. Il rapporto tra crediti deteriorati e prestiti lordi delle banche italiane è diminuito notevolmente negli ultimi anni, ma rimane al di sopra della media europea. Nonostante gli ingenti accantonamenti registrati nel 2020, prevediamo ulteriori significativi sforzi di accantonamento sulla scia del deterioramento della qualità del prestito”.

Ad ogni modo, il capitale rimarrà sano, in quanto gli analisti di Moody’s si aspettano che i coefficienti patrimoniali delle banche italiane rimangano sostanzialmente stabili poiché l’aumento degli NPL porta all’incremento degli asset ponderati per il rischio di alcuni istituti di credito compensando la debole generazione di capitale. Non solo. La redditività rimarrà stabile, in quanto “le banche continueranno a contabilizzare accantonamenti elevati, nonostante abbiano accantonato ingenti somme per le perdite attese su crediti nel 2020”.

Le condizioni di finanziamento sono stabili, considerato che il settore continuerà a fare molto affidamento su finanziamenti a basso costo nell’ambito del programma di operazioni mirate di rifinanziamento a lungo termine (OMRLT) della Banca Centrale Europea.

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La view di Fitch

Le prospettive non sono poi così rosee neanche per un’altra delle tre grandi sorelle del rating, ovvero Fitch, che ha dichiarato che “il settore dei servizi finanziari in Italia dovrà affrontare continui venti contrari in un contesto operativo difficile, poiché la pandemia da Covid-19 continua a interrompere l’attività economica e il governo inizia a ritirare il sostegno di emergenza”.

Il grande e travagliato settore bancario italiano -ha aggiunto Fitch-continuerà a essere sotto pressione nei prossimi trimestri, con la previsione di crescita del credito che rimarrà negativa nel 2021 e 2022. Prevediamo inoltre un deterioramento della qualità degli attivi poiché le imprese potrebbero faticare a rimborsare una volta ritirato il sostegno del governo, sebbene il settore è ora ben capitalizzato e in una posizione migliore per resistere alla recessione. È probabile un ulteriore consolidamento del settore, comprese potenziali fusioni di gruppi bancari di primo livello”, fanno sapere gli esperti.

Focus anche sulle assicurazioni

Analogamente al settore bancario, però, anche il settore assicurativo italiano continuerà a fronteggiare venti contrari a breve termine a causa delle ricadute economiche della pandemia da Covid-19.

Il più ampio settore delle assicurazioni sulla vita rimane un canale importante per i risparmi a lungo termine tra le famiglie italiane, ma deve affrontare ulteriori venti contrari a causa dei tassi di interesse storicamente bassi. Il segmento danni è notevolmente più piccolo e meno sviluppato e rimarrà dominato dalle linee di assicurazione auto di base in cui i premi devono affrontare la pressione di alti livelli di concorrenza. In entrambi i segmenti, la flessione del Covid-19 e le normative più restrittive potrebbero incoraggiare un maggiore consolidamento”, fanno sapere da Fitch.

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Il patrimonio gestito

Il settore della gestione patrimoniale ha il potenziale per un’espansione continua poiché i risparmiatori richiedono veicoli a rendimento più elevato per risparmi e investimenti in un contesto di tassi di interesse bassi. Il governo continuerà a incoraggiare gli investimenti in piani speciali di risparmio (PIR), che offrono vantaggi fiscali e indirizzano il risparmio privato verso investimenti nelle PMI locali. Come affermano da Fitch: “Come per il settore bancario e assicurativo, esiste il potenziale per il consolidamento del mercato nel periodo di previsione”.

Il capitolo Borsa Italiana

“Borsa Italiana rimarrà una borsa valori leader in Europa e ospiterà alcune delle più grandi società del Paese rappresentanti un’ampia gamma di settori. Esiste il potenziale per un’ulteriore volatilità e incertezza a breve termine data la perturbazione economica in corso a causa della pandemia da Covid-19, anche se prevediamo che la piazza continuerà ad attrarre nuove quotazioni nei prossimi anni”.

A marzo del 2021, la Banca d’Italia ha confermato che avrebbe mantenuto la riserva di capitale anticiclica allo 0,0% durante il secondo trimestre del 2021. Secondo i dati preliminari dell’Associazione Nazionale delle Imprese di Assicurazione (ANIA), il volume dei premi contabilizzati è diminuito del 5,0% nel 2020. Ancora, secondo l’Associazione delle Società Italiane di Gestione del Risparmio (Assogestioni), il patrimonio totale gestito da 52 società di gestione ha raggiunto i 2,42 miliardi di euro entro la fine di febbraio 2021.

 “Entro la fine di febbraio 2021, quindi, la capitalizzazione di mercato totale di 461 società quotate sulla Borsa Italiana era pari a 635,7 miliardi di euro, in aumento rispetto ai 606,5 miliardi di euro alla fine del 2020”. Insomma, più soldi nel cassetto degli italiani accumulati durante la pandemia hanno cominciato a spostarsi verso le azioni scambiate a Milano.

Foto in alto: Shutterstock

Ultimo Aggiornamento: 22/04/2021 11:33