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Pio e Amedeo travolti dalle critiche, il duo rompe il silenzio su Instagram dopo il monologo a Felicissima Sera: “Chi si aspetta delle scuse rimarrà deluso”

Pubblicato: 04/05/2021 18:08

Secondo solamente a Fedez che ha scatenato uno tsunami dopo il suo discorso sul palco del Concertone del 1° maggio, seguito dalle polemiche e le accuse di tentata censura da parte della Rai, il monologo sul politically correct del duo comico formato da Pio e Amedeo in quel dell’ultima serata di Felicissima Sera ha aperto un vero e proprio dibattito in Italia. Un monologo che ha sollevato accuse e polemiche a cui ora Pio e Amedeo, dopo giorni di serrato silenzio, hanno risposto via Instagram.

Pio e Amedeo e il monologo sul politically correct a Felicissima Sera

Siamo alla Folliaaaa“, scrivono sui social Pio e Amedeo ad incipit di un lungo post dove prendono le distanze da tutte le accuse che gli sono state rivolte in questi giorni dopo il loro monologo in quel di Felicissima Sera, venerdì scorso. Ferma la posizione del duo comico che durante lo show ha voluto spendere qualche parola sul politically correct dei tempi correnti, criticandolo aspramente per oltre 20 minuti. Una lunga discussione che ha chiamato in causa ogni genere di stereotipo, menzionato a sostegno della propria tesi: “Ci vogliono far credere che la civiltà sta nelle parole, ma è tutto qua nella testa“. E ancora: “Nemmeno ricchione si può dire più, ma è sempre l’intenzione il problema. Così noi dobbiamo combattere l’ignorante e lo stolto. Se vi chiamano ricchioni – dichiaravano Pio e Amedeo a Felicissima Seravoi ridetegli in faccia perché la cattiveria non risiede nella lingua e nel mondo ma nel cervello: è l’intenzione. L’ignorante si ciba del vostro risentimento“.

La polemica contro il monologo di Pio e Amedeo

Il monologo in poche ora è diventato principale tema di dibattito catturando l’attenzione anche dei più noti personaggi televisivi che hanno deciso di esprimere il loro parere: tra loro, contro quanto dichiarato dal duo comico pugliese, anche il cantante Michele Bravi e l’ex del Grande Fratello Vip, Enock Barwuah, fratello di Mario Balotelli. Arriva ora la replica del duo che in questi giorni non è intervenuto a placare la polemica e lo fa attraverso un lungo post pubblicato su Instagram: “Qualcuno forse da questo post si aspetta delle SCUSE e lo avvisiamo subito che rimarrà deluso. Pensiamo che moltissime persone che hanno attaccato il nostro monologo non l’abbiano nemmeno visto per intero e che tanti lo abbiano guardato già prevenuti. Bene, ci rivolgiamo a loro, a ‘voi‘”.

Pio e Amedeo rompono il silenzio su Instagram dopo la pioggia di critiche

Il tono è più che polemico: “Non fate finta di non capire quello che abbiamo detto perché ‘vi’ fa comodo trasformarlo nella solita querelle politica da quattro soldi. La politica non ci appartiene. La politica ci omaggia di spunti e personaggi senza distinzioni di partiti per fare quello che vogliamo fare, SATIRA, come abbiamo sempre fatto“. “Mentre alcuni di ‘voi’ erano impegnati a mettere l’arcobaleno nella foto profilo sui social, i sottoscritti qualche anno fa, sono andati in Russia a respirare la puzza dell’omofobia. Ci siamo messi in prima linea in uno Stato dove non badano troppo ai modi, perché insieme a Vladimir Luxuria eravamo lì per far sentire la voce per il diritto di uguaglianza, e di buona risposta siamo stati spinti in una macchina con violenza da energumeniscrivono sui social Pio e Amedeo – e siamo stati buttati fuori fisicamente a calci da quel paese dove gruppi di imbecilli adescano ragazzi gay su internet per incontrarli, pestarli e fare un video per postarlo con fierezza sui social… il tutto senza gridare nessuna parola “politicamente scorretta”, incredibile! Le persone cattive purtroppo possono fare anche a meno dei ‘vostri’ divieti linguistici“.

Pio e Amedeo: “Non ci provate a metterci in bocca concetti non nostri

L’occasione permette al duo comico di sottolineare quanto avevano già espresso nel corso del monologo andato in onda venerdì sera scorso, evidenziando come le parole abbiano importanza ma siano poi le intenzioni ad avere la meglio: “Si può fare così schifo anche usando solo termini “politicamente corretti”. Passiamo al nostro suggerimento di usare l’ironia: l’utilizzo dell’ironia laddove si può, è chiaro, è solo quello di tentare di disinnescare l’offesa. NESSUNO HA DETTO CHE l’IRONIA DISINNESCA LA VIOLENZA! La risata è solo un palliativo all’ignoranza, perché se l’ignoranza è come il Covid, il sorriderci su e non dare troppa importanza ai vocaboli è il vaccino. E IL VACCINO NON È LA CURA! Sorriderci su è solo l’ombrello sotto l’acquazzone. LA CURA all’ignoranza è l’EDUCAZIONE CIVICA, che prescinde dalla lingua. NON CI PROVATE ‘voi’ A METTERCI IN BOCCA CONCETTI NON NOSTRI PERCHÈ CASCATE MALE“.

La risposta arriva poi a coloro che in questi giorni si sono risentiti puntando il dito contro il duo in quanto la maggior parte delle offese menzionate non avrebbero avuto in alcuno modo occasione di riguardarli da vicino: “La più grande sciocchezza che abbiamo sentito volete sapere quale pensiamo sia? Che bisogna appartenere ad una comunità per capirne le debolezze, che bisogna aver sofferto per capire. Ma noi stiamo parlando di affrontare un problema che non riguarda la ‘comunità’ bensì chi LA DENIGRA, LA OFFENDE e LA OSTEGGIA. SONO I CRETINI IL PROBLEMA, non la comunità… per risolvere il problema non bisogna essere della ‘comunità’ ma conoscerne gli ‘aguzzini’, gli ignoranti intorno“. E aggiungono: “Esistono le PERSONE, non le categorie, LE PERSONE“.