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Saman Abbas scomparsa, il messaggio dello zio nella chat: “Lavoro fatto bene”

Pubblicato: 06/06/2021 15:12

Sul caso di Saman Abbas, la 18enne pakistana scomparsa a Novellara, provincia di Reggio Emilia lo scorso 30 aprile, continuano ad emergere elementi che confermerebbero la pista della morte, mentre continuano le ricerche sui resti.

I nuovi elementi probabotori aggravano la posizione dello zio, il 33enne Danish Hasnain, presunto esecutore materiale dell’omcidio. Sarebbe stato lui ad ucciderla, infatti, e un’ulteriore riprova sarebbe in un messaggio inviato dall’uomo ad un amico.

Saman Abbas, il messaggio dello zio rafforza l’ipotesi di omicidio

Si aggrava la posizione di Danish Hasnain, lo zio di Saman Abbas, scomparsa ormai da un mese. Il 33enne, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio della giovane, avrebbbe inviato un messaggio ad un amico compromettente. A riportarto è la Gazzetta di Reggio, e si legge: “Abbiamo fatto un lavoro fatto bene“, parole che darebbero ancora più valore alla testimonianza del fratello minore di Saman, il quale fermato alla frontiera francese, aveva indicato lo zio come l’uomo che aveva ucciso la sorella.

Al momento la procura di Reggio Emilia indaga per omicidio, mentre diverse pattuglie continuano a cercare il corpo di Saman Abbas, nel registro degli indagati sono stati inseriti i genitori, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, i due cugini e lo zio.

Saman aveva paura

Saman Abbas aveva paura ed era stata lei stessa a condividere le sue preoccupazioni con il fidanzato. Il motivo, come lei stessa avrebbe spiegato in un messaggio vocale inviato al fidanzato il 30 aprile, era per una conversazione udita tra la madre Nazia Shasheen con un’altra persona, nella quale parlava appunto dell’omicidio come unico modo per far rispettare le regole ad una donna.

Nell’audio, riporta Ansa, Saman ha ribadito più volte al fidanzato di aver sentito quelle parole con le sue orecchie: “Ti giuro, stavano parlando di me. Non sono fiduciosa“. Proprio per questo, Saman aveva poi detto all’uomo di allertare le forze dell’ordine se non si fosse fatta sentire per due giorni.