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Sparatoria ad Ardea, il legale dei genitori dei bimbi uccisi: “La madre ha sentito i colpi, poi ha capito”

Pubblicato: 14/06/2021 17:23

Nelle ore successive alla strage di Ardea – tre le vittime, due bimbi e un anziano uccisi a colpi di pistola – montano gli interrogativi sulla dinamica e sul movente della sparatoria. Ma non solo. Secondo la ricostruzione finora emersa, a sparare sarebbe stato un uomo con problemi psichici, il 35enne Andrea Pignani, poi morto suicida dopo aver consumato il triplice omicidio ed essersi barricato in casa. La domanda che domina le cronache del giorno dopo è una: perché aveva quell’arma a disposizione se, come poi reso noto, apparteneva al padre (una guardia giurata) ormai defunto? Il legale dei genitori di David e Daniel Fusinato, i fratellini di 5 e 10 anni morti in via degli Astri con l’84enne Salvatore Ranieri, a nome della famiglia chiede che si faccia piena luce sul dramma.

Sparatoria Ardea: l’interrogativo sulla pistola in mano ad Andrea Pignani

È un giorno di sgomento e dolore ad Ardea – dopo la sparatoria costata la vita a due bimbi, colpiti mentre giocavano, e a un anziano che si trovava a passare in quella zona, in via degli Astri a Colle Romito, in sella alla sua bici -, ma anche di roventi interrogativi.

Su tutti, quello su come sia stato possibile che un uomo come Andrea Pignani, ritenuto autore della strage e affetto da problemi psichici al punto da essere “attenzionato”, avesse a disposizione una pistola. Soprattutto quella pistola, secondo le ricostruzioni appartenuta al padre ormai scomparso, ex guardia giurata che la deteneva regolarmente.

Ci auguriamo che la Procura di Velletri faccia chiarezza su tutto, anche per quanto riguarda i soccorsi che secondo alcuni testimoni sarebbero arrivati dopo 40 minuti dalla sparatoria. Si chiarisca anche il ruolo della madre e della sorella di Pignani, perché l’uomo aveva la pistola del padre morto a novembre? Perché dopo avere minacciato la madre con un coltello, nel maggio scorso, è stato sottoposto ad un Tso e rilasciato dopo appena un giorno, mentre sembra che fosse stato disposto per quindici giorni”. A parlare, riporta Adnkronos, è il legale dei genitori dei piccoli David e Daniel Fusinato, l’avvocato Diamante Ceci, che avrebbe raccontato anche alcuni frammenti di quei terribili istanti.

Strage ad Ardea: nessuna lite tra i genitori dei bimbi uccisi e l’autore della sparatoria

Secondo quanto riferito dal legale, non ci sarebbe stata alcuna lite tra i genitori dei bimbi e l’uomo ritenuto autore della sparatoria. Non solo: non avrebbero avuto alcun legame pregresso, “non si conoscevano“. L’avvocato dei genitori di David e Daniel Fusinato ha poi ricalcato i tratti dei terribili minuti in cui si è consumato l’orrore: “La madre era fuori ed ha sentito i colpi, pensava che fossero dei petardi o dei colpi di cacciatori. La donna ha poi capito cosa era avvenuto e ha cominciato ad urlare“.

La mamma dei bimbi sarebbe quindi intervenuto pochi istanti dopo l’esplosione dei colpi che hanno raggiunto i suoi figli, trovandoli a terra, in una pozza di sangue. Il resto è cronaca di una strage che ha sconvolto l’Italia intera, mentre si attende l’incarico per gli esami autoptici che dovrebbe essere affidato nella giornata di domani.

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