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Funivia Stresa-Mottarone, diffuso il video della tragedia. La Procura di Verbania: “Assoluta inopportunità della pubblicazione di tali riprese”

Pubblicato: 16/06/2021 18:27

Ora la tragedia della funivia Stresa-Mottarone, la morte e il dolore, hanno un volto, delle immagini. Diffuso quest’oggi in esclusiva dal Tg3, in onda sulla Rai, il video girato dalle telecamere di videosorveglianza della funivia Stresa-Mottarone: gli attimi esatti in cui si vede con nitidezza il momento della tragedia, il rovesciamento della cabina e la devastante corsa all’indietro prima del salto nel vuoto ad altissima velocità, un salto costato la vita a 14 persone.

Immediata la replica, a fronte della pubblicazione, da parte della Procura di Verbania che attraverso una nota ha voluto condannare la diffusione delle immagini sia da un profilo legale sia dal profilo emotivo, sottolineando l’assoluta inopportunità della pubblicazione anche in rispetto dei familiari delle vittime.

Funivia Stresa-Mottarone: diffuso il video della tragedia

14 vittime, un solo superstite: il piccolo Eitan. Il bimbo di appena 5 anni è l’unica persona che si trovava a bordo della cabina ad essere sopravvissuto alla tragedia, una strage sulla quale indagano i Carabinieri di Verbania coordinati dalla Procura e che gli ha strappato, tra quelle 14 vittime, anche i genitori. Devastanti le immagini contenute all’interno di un video registrato dalle telecamere di sorveglianza e reso pubblico in esclusiva dal Tg3.

Nel video si scorge con chiarezza la cabina numero 3 a poca distanza dalla stazione d’arrivo quando all’improvviso, l’impennata e quel disastroso rovesciamento all’indietro ad una velocità devastante, tale da provocare pochi secondi dopo lo schianto e poi il salto nel vuoto. Sulla diffusione stessa del video in questione è però intervenuta in questi istanti la Procura di Verbania, attraverso una nota, che si sta occupando di coordinare le indagini sulla tragedia: lapidaria la reazione di Olimpia Bassi, sostituto procuratore, che ha condannato la diffusione a mezzo stampa del video, azione giudicata illegittima e inopportuna.

La condanna della Procura di Verbania: “Assoluta inopportunità della pubblicazione di tali riprese

La Procura di Verbania, attraverso una nota stampa ha voluto prendere drasticamente le distanze da quanto accaduto, condannando fortemente i media nella decisione diffondere quel filmato che dà così un volto alla morte e che nulla a che vedere con il diritto all’informazione dei lettori, riprendendo gli attimi esatti dello schianto della cabina. “[..] Tali immagini, contenute in un file video, risultavano depositate, unitamente a tutti gli atti di indagine, all’atto della richiesta di convalida del fermo e di applicazione di misura cautelare, con diritto degli indagati e dei rispettivi difensori di prenderne visione ed estrarne copia, diritti ampiamente esercitati – si legge nella nota – Si tratta, tuttavia, di immagini di cui, ai sensi dell’art. 114 comma 2 c.p.p., è comunque vietata la pubblicazione, anche parziale, trattandosi di atti che, benché non più coperti dal segreto in quanto noti agli indagati, sono relativi a procedimento in fase di indagini preliminari“.

La nota in rispetto del dolore per le vittime

La Procura di Verbania però, nella persona di Olimpia Bassi, ha ritenuto più che opportuno andare però a sottolineare l’illegittimità a livello etico-emotivo nella decisione di pubblicare e diffondere il video: “Ma ancor più del dato normativo – si legge nella nota – mi preme sottolineare la assoluta inopportunità della pubblicazione di tali riprese, che ritraggono gli ultimi drammatici istanti di vita dei passeggeri della funivia precipitata il 23 maggio scorso sul Mottarone, per il doveroso rispetto che tutti, parti processuali, inquirenti e organi di informazione, siamo tenuti a portare alle vittime, al dolore delle loro famiglie, al cordoglio di una intera comunità“. E nella medesima nota si legge, successivamente la descrizione del fatto come “unindiscriminata divulgazione del loro contenuto agli organi di informazione, soprattutto, come in questo caso, in cui si tratti di immagini dal fortissimo impatto emotivo“.