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Fedez su Instagram con Alessandro Zan sul Ddl Zan, il messaggio “all’ego” di Renzi: “Fai approvare la legge”

Pubblicato: 07/07/2021 21:04

Fedez è stato in prima linea nella battaglia per l’approvazione del Ddl Zan, come dimostra la sua sortita sul palco del Primo Maggio per promuovere il dibattito sul disegno di legge. Il rapper è poi recentemente sceso in campo per difendere la moglie Chiara Ferragni, che in una Storia su Instagram, dove conta 24 milioni di follower, ha indirettamente criticato Matteo Renzi.

Il senatore ha infatti chiesto modifiche al testo contro le discriminazioni e le violenze per genere e identità di genere, oltre che per disabilità, un modo che consentirebbe di affossarne l’approvazione al Senato, dove è stata bloccato per mesi, e dove finalmente la discussione è stata calendarizzata per il 13 luglio.

DDl Zan, la diretta di Fedez per promuoverne l’approvazione

Dopo la diatriba tra Chiara Ferragni, che ha aspramente criticato parte della politica per star tentando di affondare il Ddl Zan, e Matteo Renzi, anche Fedez si mobilita per difenderne l’approvazione, appesa a un filo al Senato dopo che lo stesso leader di Italia Viva, che ne ha appoggiato l’approvazione alla Camera, ha ritirato tale sostegno facendo ballare i numeri.

Spiegando il suo impegno in tal senso, il rapper dichiara: “Non c’è l’obiettivo mio o di mia moglie di fare politica, siamo cittadini e entriamo nel dibattito pubblico, perché ciò che riguarda il mio Paese riguarda noi e riguarda voi, e lo faccio da quando avevo 14 anni“. Fedez spiega che vuole usare la sua piattaforma e il suo seguito, più di 12 milioni di follower su Instagram per “creare un dibattito” su un argomento che gli “sta molto a cuore“. Insieme a Fedez, a discutere del Ddl ci sono Alessandro Zan, Marco Cappato e Pippo Civati, “persone che fanno politica fuori dai Palazzi, come il referendum sull’eutanasia che sta portando avanti Cappato“.

Il passo indietro di Matteo Renzi

Alessandro Zan, nella diretta Instagram, commenta la marcia indietro di Matteo Renzi: “La legge alla Camera ha subito un iter di un anno e Italia Viva ha dato un contributo importantissimo alla sintesi finale, che raccoglieva diverse proposte di legge, tra cui la mia e quella di Scalfarotto“. Il problema con il disegno Scalfarotto era però che “conteneva termini come ‘omofobia‘ e ‘transfobia‘ che abbiamo cambiato, perché molti giudici ci hanno detto che non si possono usare, mentre si deve usare ‘orientamento sessuale‘ e ‘identità di genere‘, perché sono termini giuridici consolidati nel nostro ordinamento“.

Cambiamenti che anche Italia Viva aveva approvato, essendo anzi firmataria di diversi emendamenti. Poi, il cambio d’idea di Renzi, secondo cui il Ddl Zan non ha speranze di passare al Senato con il voto segreto, e quindi sarebbe necessaria una mediazione con Lega, che fa parte della maggioranza. “Questa legge non c’entra nulla con il governo“, dichiara Zan, “è di iniziativa parlamentare“.

Alessandro Zan sul voto segreto per il Ddl Zan

L’onorevole Zan commenta anche le difficoltà che il testo incontrerà al Senato e perché è importante che Renzi torni nei ranghi garantendone il sostegno. Tra queste c’è il voto segreto, che secondo il deputato potrebbe però rivelarsi “un boomerang. Alla Camera volevano mettere il voto segreto per affossarla, ma nel voto segreto pare che più di qualche parlamentare che vive nella realtà abbia votato a favore. Anche il voto segreto al Senato potrebbe passare. C’è una senatrice di Forza Italia che ha fatto coming out, dicendo che avrebbe votato il Ddl Zan. Quindi dall’altra parte non sono tutti Pillon, ci sonno persone che la legge la vogliano votare“.

Sulle motivazioni che potrebbero spingere Renzi a cercare l’accordo con la Lega sbandierando il pericolo del voto segreto, spiega che “è il deus ex machina del governo Draghi, ha fatto cadere il governo Conte, e ora si sente responsabile per la tenuta della maggioranza, ma teniamo fuori il governo da questa cosa. Questa è una legge di iniziativa parlamentare. È impossibile trovare una mediazione con gente che ha idee opposte. Se uno mi dice, come Salvini, che la legge di Orban transfobica è innocua, ma che tipo di relazione vuoi avere con queste persone?“.

L’intervento del Vaticano sul Ddl Zan

Pippo Civati, editore ed ex segretario di Possibile, risponde anche su quanto abbia influito il recente intervento del Vaticano: “Ha dato l’esca per riaprire un dibattito che si stava concludendo. Questa cosa ha aperto una discussione, ho avuto una discussione anche con Enrico Letta, che dice che ‘il Vaticano va ascoltato’. Io dico no, usa degli argomenti che sono fuori dai valori di una Repubblica, come ha detto lo stesso Draghi. Se una cosa è giusta, la fanno altri Paesi europei, senza essere anticlericali, facciamo ciò che è utile per i cittadini. Questa legge va a tutelare persone che non sono tutelate“.

Zan è d’accordo: “L’intervento del Vaticano oltre ad essere un’ingerenza, è anche un segno di debolezza. Usare una nota diplomatica su una legge di uno Stato che peraltro non è stata approvata“.

L’appello di Fedez

Sul Ddl Zan c’è stata una mobilitazione molto forte della società civile, che il deputato firmatario trova un segnale positivo: “Dimostra che i giovani si avvicinano alla politica, il dibattuto che si è creato in questo Paese per il tema dei diritti è stato molto importante. Comunque è già un successo“.

Fedez, che è stato sicuramente un animatore di questo dibattito, commenta: “È lunare, mi sembra uno scenario distopico quello in cui ci troviamo. È l’opportunità per stare al passo coi tempi“. Il rapper conclude con un “messaggino che mi permetto di dare all’ego di Renzi: visto che si vuole fregiare di essere un paladino dei diritti, diciamo che riuscirebbe facendo votare il suo partito pro Ddl Zan. Dopo l’Arabia Saudita“, continua con un affondo sui rapporti esteri del senatore di Rignano, “che non è proprio un baluardo dei diritti, potrebbe riscattarsi“.