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Svolta della Chiesa sulle cure per l’omosessualità: il Vaticano condanna le terapie riparative

Pubblicato: 15/07/2021 21:12

Nei giorni in cui in Italia si sta discutendo il Ddl Zan, viene riportata la notizia di un passo indietro della Chiesa nei confronti delle cosiddette terapie riparative per l’omosessualità. La Congregazione Vaticana per il Clero spagnola ha ufficialmente preso le distanze da un’associazione e invitato le vittime di queste pratiche a sporgere denuncia.

Cure per gli omosessuali, la Chiesa dice no alle terapie di conversione

Dura risposta della Chiesa nei confronti delle terapie per gli omosessuali. A riportare la notizia è il portale su fede e omosessualità Progetto Gionata, che cita un articolo apparso sul settimanale cattolico spagnolo Vida Nueva uscito il 9 luglio 2021. Qui, si è reso conto di una notizia a suo modo storico: la Santa Sede avrebbe ufficialmente preso le distanze dalle “terapie di conversione” nei confronti di persone omosessuali portate avanti dall’associazione Verdad y Libertad. La stessa, si apprende, dal 2013 offre un sedicente “percorso di speranza e di cura” nei confronti di ferite o traumi che avrebbero portato all’attrazione verso lo stesso sesso.

Nello specifico, l’associazione che si definisce cattolica (attirando così persone credenti) offre un periodo di 270 giorni sotto controllo di un mentore, che guidi la persona in un percorso collettivo di “guarigione”. Uno dei sacerdoti chiamato a indagare sulle pratiche di Verdad y Libertad, avrebbe riferito di aver visto in prima persona le pratiche vessatorie e i danni di queste esperienze traumatiche in almeno 6 persone.

Condanna della Congregazione Vaticana all’associazione delle cure per omosessuali

Secondo quanto riportato dalla fonte spagnola, ora la Chiesa ha duramente condannato le pratiche dell’associazione. Una nota della Congregazione Vaticana per il Clero ha dichiarato infatti illegittima Verdad y Libertad, con sede a Granada e gestita dal pediatra Miguel Ángel Sánchez Cordón. La fonte riferisce che è la prima volta che il Vaticano prende posizione contro queste terapie di conversione. Un gruppo di sacerdoti è stato chiamato a indagare e i risultati sono stati presentati in una plenaria della Conferenza Episcopale Spagnola lo scorso aprile. Qui, l’invito della Santa Sede a non assecondare le cure proposte, i cui metodi e obiettivi sarebbero sbagliati.

Non solo, nella nota viene specificato che mai v’è stata autorizzazione ufficiale all’associazione, che non è un’ente ecclesiale, e che pertanto chi è ricorso a tali “cure” e si sente ora danneggiato dovrebbe sporgere denuncia civile, dal momento che la Chiesa nulla può sulle attività della stessa.

Condanna alle terapie di conversione: non tutti i sacerdoti erano d’accordo

Nonostante le recenti preoccupazioni della Chiesa verso il Ddl Zan, che hanno spinto anche il premier Mario Draghi a intervenire, la notizia riportata dalla Spagna sembra segnare una prima volta importante specie per gli omosessuali cattolici. La Santa Sede stava indagando su Verdad y Libertad dal 2019, viene riportato, da quando i vescovi spagnoli hanno presentato un’informativa preoccupante circa pratiche vessatorie mosse dalla convinzione che l’omosessualità non solo sia un problema, ma che sia anche una condizione curabile.

Da qui la richiesta di ulteriori approfondimenti, ma la condanna non è stata unanime. La fonte infatti che alla plenaria alcuni prelati avrebbero definito “necessario” il cammino di conversione proposto, per “combattere l’ideologia del gender“. Un sacerdote testimone delle pratiche denunciate, ha riferito a Vida Nueva: “Sono molto soddisfatto che la Chiesa si sia pronunciata in maniera ufficiale con questa condanna. Sono contento che la madre Chiesa non si mescoli con quella che considero una setta“.

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