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Arrestata Maria Licciardi a Ciampino: la superboss dell’Alleanza di Secondigliano stava volando in Spagna

Pubblicato: 07/08/2021 10:51

È stata fermata a Ciampino mentre tentava di prendere un aereo per Malaga, Spagna, la boss Maria Licciardi, figura di spicco dell’Alleanza di Secondigliano. ‘A Piccerella, come è soprannominata, è una figura centrale della camorra, mente del clan dei Licciardi, che ha preso in mano dopo la morte del fratello Gennaro Licciardi, detto ‘a Scigna (la Scimmia).

Boss indiscussa dopo l’arresto degli altri fratelli e del marito, Maria Licciardi stava spostando le attività in Spagna, dove è già attiva la figlia che stava raggiungendo prima di essere fermata in aeroporto dai Carabinieri del Ros.

Maria Licciardi arrestata a Ciampino: in manette la boss di Secondigliano

Era considerata la mente del clan Licciardi, uno dei più potenti di Secondigliano, Maria Licciardi, superboss e mano dietro le conquiste economiche della famiglia della camorra. Stamattina è stata arrestata a Ciampino, dove si apprestava a prendere un aereo per la Spagna per sfuggire alla caccia della Dda di Napoli, che la ritiene una figura centrale dell’Alleanza di Secondigliano.

Le accuse sono di associazione di tipo mafioso, estorsione, ricettazione di denaro di provenienza illecita, turbativa d’asta, con l’aggravante per tutti di finalità mafiose. Maria Licciardi aveva pianificato la sua fuga, spostando gli investimenti della famiglia in Spagna già da tempo, dove l’aveva preceduta la figlia Regina. Soldi frutto di narcotraffico, come spiega L’Espresso, poi utilizzati per comprare alberghi e proprietà immobiliari a Napoli e sulla Costiera.

Chi è Maria Licciardi, la madrina del clan Licciardi

Classe 1951, Maria Licciardi è la sorella di Gennaro Licciardi, uno dei fondatori dell’Alleanza di Secondigliano, cartello nato alla fine degli anni ’80 e principale attore criminale della Campania. L’Alleanza, in breve tempo, arriva a gestire i tutti i traffici di Napoli, in particolare per quanto riguarda la droga. E il clan Licciardi ne prende parte da Masseria Cardone, roccaforte di famiglia dove la stessa Maria Licciardi ha vissuto tutta la sua vita.

Dopo la morte di Gennaro Licciardi nel 1994, il controllo del clan Licciardi passa ai fratelli, poi arrestati, e alla sorella Maria, che determina il successo dell’organizzazione. La donna gestisce e pianifica le operazioni economiche e si assicura la fedeltà dei membri del clan arrestati, pagandoli per evitare che spuntino pentiti che possano mettere in pericolo la famiglia. È considerata a tutti gli effetti un perno del clan, importante quanto lo era stato il fratello Gennaro.

La fuga dal maxi-blitz: Maria Licciardi tra i 30 più ricercati d’Italia

Rispettata e riverita, in breve tempo ‘a Piccerella diventa un punto di riferimento per l’Alleanza, e nel 1998 viene inserita nella lista dei 30 criminali più ricercati d’Italia. Il primo arresto arriva nel 2001, ma Maria Licciardi continua a gestire gli affari da dietro le sbarre.

Nel 2001 viene rilasciata, dopo 8 anni di detenzione. Riesce a sfuggire al maxi-blitz del 2019 contro i boss di Secondigliano. Nella retata finiscono in manette 126 persone e vengono sequestrati beni per 130 milioni di euro. Il Tribunale del Riesame, però, revoca l’ordine di arresto per lei dopo qualche mese, e Licciardi torna a gestire la sua rete, fino a oggi.