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Il Pentagono invia bombardieri sull’Afghanistan, dopo l’avanzata dei talebani. Tensione in medio-oriente

Pubblicato: 09/08/2021 09:52

Il Pentagono ha inviato bombardieri sull’Afghanistan dopo l’avanzata delle truppe talebane nei luoghi liberati dall’occupazione degli Stati Uniti. Con il piano di ritiro delle truppe a stelle e strisce dai territori afghani, è ricominciata l’avanzata talebani per riprendere possesso dell’area.

Il Presidente Biden però non sembra intenzionato a rimandare o annullare il ritiro delle truppe. L’allerta però resta alta; le ambasciate statunitensi e britanniche hannno avvisato i rispettivi cittadini ancora presenti sul territorio di prestare la massima attenzione e cercare di lasciare il Paese il più velocemente possibile.

Pentagono invia bombardieri in Afghanistan

Il Pentagono ha dato l’ordine di inviare bombardieri in Afghanistan, B-52 e AC-130H Spectre per ferrmare l’avanzata dei talebani che hanno già riconquistato tre città da poco lasciate dalle truppe. I bombardieri vanno ad affiancare i droni Reaper già in azione, partiti dalla base in Qatar. Le zone che saranno interessate sono quelle di Kandahar, Herat, Lashkar Gah.

Torna quindi la tensione in medio-oriente, proprio quando gli Stati Uniti hanno quasi completato le operazioni di ritiro delle truppe dall’Afghanistan, che Joe Biden vuole completare entro l’11 settembre. Una scelta simbolica dato che quest’anno ricorrono i 20 anni dalla tragedia dell’attentato delle Torri Gemelle. I funzionari della Casa Bianca sono al lavoro da ore, mantenendosi in stretto contatto con l’ambasciata americana a Kabul.

Joe Biden non rinuncia al ritiro delle truppe dall’Afghanistan

Il New York Times ha confermato che le intenzioni del Presidente degli Stati Uniti Joe Biden non vuole uscire dai binari del progetto del ritiro delle truppe. Il Presidente è però costantemente aggiornato su tutti gli sviluppi, le informazioni arrivano direttamente dalle ambasciate, con le quali il governo sta mantenendo costanti contatti.

Sono cinque i capoluoghi di provincia caduti nelle mani dei talebani, compresa la città di Kunduz, la porta d’ingresso al nord dell’Afghanistan, una zona ricca di risorse. La città conta 270mila abitanti, è il crocevia per gli altri importanti centri cittadini come Kabul.