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Omicidio Colleferro: “Manco se fosse morta la regina”. Le intercettazioni della madre dei fratelli Bianchi

Pubblicato: 20/09/2021 13:09

Sono state divulgate alcune delle intercettazioni telefoniche tra i fratelli Bianchi e la madre. Negli scambi di conversazione tra i tre parole che hanno scatenato una nuova ondata di indignazione generale. Al momento prosegue il processo per la morte di Willy Monteiro Duarte, il ragazzo di appena 21 anni morto per mano di 4 persone durante un’aggressione a Colleferro.

A processo sono finiti i fratelli Marco e Gabrirele Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. I primi tre si trovano in carcere da circa un anno e, recentemente, hanno lamentato che in carcere sono soggetti a minacce e aggressioni.

Le intercettazioni telefoniche tra Gabriele Bianchi e la madre

L’hanno messo in prima pagina manco se fosse morta la Reginaqueste le parole che la madre dei fratelli Bianchi, in carcere e a processo per la morte di Willy Monteiro Duarte, avrebbe pronunciato durante una telefonata con il figlio Gabriele. A riportarle è La Repubblica, ripresa da altre testate come Huffington Post; la donna avrebbe espresso parole molto dure nei confronti della situazione in cui lei e i suoi figli vivono, ma senza mostrare il minimo rimorso per la morte del ragazzo. Come si legge: “Quando sarà tutto finito, quante persone mi levo dananzi… quante!

Repubblica poi riferisce che per la donna quanto è accaduto sarebbe una “Disgrazia” per la famiglia e che i suoi figli sarebbero “Innocenti” e poi ancora: “Una volta dimostrato… Tutta quella fanga che ci hanno messo in cima e che hanno visto l’innocenza di te e di tuo fratello saremmo soltanto noi famiglia a casa mia“, ovvero che una volta che l’innocenza dei suoi figli sarà dimostrata, avrebbe detto, a quel punto saranno solo lei e la sua famiglia.

Una situazione economica difficile

Come si legge sul quotidiano: “Non ci sta più nessuno, ti hanno abbandonato tutti amore mio! Si tenemo venne le macchine, tutto perché non c’è rimasto più niente“, ha detto la donna lamentando una difficile situazione economica.

Quel poraccio di padrito – si riferisce al padre- quello te lo dico non tiene coraggio a venì qua, né da ti né da… sennò gli pigli l’infarto” avrebbe aggiunto.

I fratelli Bianchi e Pincarelli: insulti minacce e botte in carcere

Sempre Repubblica ha reso note alcune intercettazioni telefoniche di un colloquio tra i fratelli Bianchi e uno tra Mario Pincarelli e il padre. I tre hanno lamentato di essere soggetti a minacce, botte, insulti e non solo. Ad esempio, Marco Bianchi avrebbe detto al fratello: “Ci sputano nel piatto, ci chiamano infami. Una volta mi hanno messo un chiodo dentro il dentifricio. Ci stanno i bravi e ci stanno quelli non bravi, le merde“.

Al padre Marco Pincarelli, riferisce il quotidiano, avrebbe detto: “Che cazzo mi frega a me che mi picchiano” aggiungendo che gli avrebbero anche intimato di impiccarsi.