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Omicidio Willy Monteiro Duarte: ascoltato in udienza l’amico che era con lui. Il racconto di quella notte

Pubblicato: 09/09/2021 18:53

Un anno dopo la tragica morte di Willy Monteiro Duarte, il giovane di 21enne picchiato fino al punto di essere ucciso nel tentativo di difendere una amico in difficoltà a Colleferro, durante il processo è stato ascoltato l’amico Samuele Cenciarelli, uno dei testimoni oculari del dramma.

Al banco degli imputati per la morte di Willy ci sono i fratelli Gabriele e Marco Bianchi, Mario Pincarelli e Francesco Belleggia. Per la brutalità del pestaggio subito e per il coraggio dimostrato dal giovane Willy, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella gli ha conferito la Medaglia d’oro al Valor Civile alla memoria.

Il racconto di Samuele Cenciarelli al processo per la morte di Willy Monteiro Duarte

Samuele e Willy erano migliori amici, insieme quella notte drammatica e fino alla fine. Al processo per la morte di Willy Monteiro Duarte, le sue parole pesano come macigni per l’orrore che raccontano e riportano in vita dopo un anno dalla tragedia.

Come si legge su Frosinone Today: “Siamo andati a Colleferro per trascorrere na serata insieme a Willy e altri amici. Siamo arrivati intorno all’una e mezza. Mentre stavamo andando via, Willy si è avvicinato a Federico Zurma, un suo amico mentre discuteva con due ragazzi. Ho detto a Willy che era meglio andarsene, di non immischiarci in cose che non erano nostre. Mentre stavamo andando verso la macchina qualcuno ha sferrato un calcio con la pianta del piede a Willy e un calcio a me“, Cenciarelli poi ha affermato che in quel momento erano arrivati da Artena i fratelli Bianchi.

La violenza subita da Wily quella notte a Colleferro

Il racconto di Samuele Cenciarelli prosegue: “Non sono in grado di dire chi ci ha preso a calci. Mi sono buttato su Willy, per difenderlo, ma sono stato colpito con un calcio all’altezza della gola. Poi, mentre ero a terra, ho visto sferrare calci e pugni a Willy. A picchiarlo sono stati tutti e quattro“.

Willy a terra veniva colpito e lo calpestavano. Gli saltavano sopra il corpo con una ferocia inaudita. Tutti e 4 gli imputati lo hanno picchiato simultaneamente. Anche se erano in 5, ma la quinta persona non so chi sia” ha detto ancora.

Il racconto prosegue senza risparmiare nulla di quella crudele violenza che ha letteralemente spappolato gli organi interni di Willy Monteiro Duarte: “Ogni volta che provava a rialzarsi lo gettavano a terra. Ho cercato di spiegare che noi con quella storia non c’entravamo nulla ma uno dei fratelli Bianchi mi ha dato un pugno in faccia“. Samuele Cenciarelli ha poi ricordato dettagli riguardanti gli aggressori; il braccio ingessato di Belleggia, la ferocia dei fratelli Bianchi, com’erano vestiti e i tatuaggi.

Un altro testimone ascoltato oggi a processo è Valerio Ceci, a differenza di Cenciarelli ha detto di ricordare esattamente i protagonisti di quella notte feroce: Tutto è durato 30 secondi. Abbiamo visto Willy a terra e quindi abbiamo chiamato i soccorsi“. Ceci ha detto di ricordare che il primo ad essere colpito è stato Zuma, l’amico di Willy, poi la discussione e l’arrivo a folle velocità dalla Q8 nera a bordo della quale c’erano i fratelli bianchi. “Gabriele ha colpito Willy con un cazzotto in faccia e un violento calcio al petto. Willy è andato a sbattere contro la macchina ed è caduto a terra. Poi è arrivato Marco ed ha sferrato un calcio alla testa di Willy. Sul posto c’era Pincarelli vestito con una camicia bianca che guardava solo la scena“. Nell’aula della Corte d’Assise di Frosinone c’era anche mamma Lucia, la madre di Willy, tre dei quattro imputati erano collegati a distanza, solo Belleggia era in aula.