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Willy, il dolore della mamma: “Me lo hanno portato via in modo orribile”

Pubblicato: 12/09/2020 10:20

Paliano si appresta a dire addio a Willy, il 21enne pestato a morte da un gruppo di 4 persone nella notte tra sabato 5 e domenica 6 settembre. In carcere 3 dei 4 ragazzi accusati, si tratta dei fratelli Bianchi e di Marco Pincarelli, mentre ai domiciliari c’è Francesco Belleggia. La procura ha modificato il capo di imputazione da omicidio preterintenzionale in concorso a volontario, a spingere verso questa decisione, i referti dell’autopsia che testimoniano una violenza atroce. In questo caso, c’è il rischio di condanna all’ergastolo.

Nelle scorse ore in tanti si sono recati a salutare Willy nella camera ardente allestita al piano terra della facoltà di Medicina di Tor Vergata. Accanto al feretro la famiglia, con mamma Lucia che non ha lasciato un secondo la mano del figlio.

Lo strazio della mamma di Willy

Lucia Monteiro Duarte ha il cuore spezzato, il suo dolore è forte, fortissimo, che nemmeno il silenzio in cui si è trincerata è riuscita celare. Alla camera ardente, insieme ai familiari, agli amici del suo Willy e a tutta la comunità che si è stretta intorno a lei e alla sua famiglia, non lascia la mano di suo figlio.

Willy, racconta Repubblica, è li, come addormentato, nel suo bellissimo abito nero visto in alcune foto. Chi lo ha visto ha detto che non c’è serenità nel suo volto martoriato da tanta violenza: Me lo hanno portato via in modo orribile. Gli hanno fatto male, tanto male ripete mamma Lucia, “Picchiato in maniera selvaggia. Avrà sofferto, chissà quanto. E lui che non poteva fare niente, a terra indifeso”.

Poi, rivolgendosi direttamente al suo bambino: “È vero Willy? Hai sofferto, massacrato senza pietà, povero figlio mio”.

La famiglia di Willy Monteiro Duarte

“Vorrei morire”

Le parole della mamma di Willy sono un fiume di dolore, non fa che ripetere come vorrebbe essere al suo posto, come avrebbe voluto proteggerlo di più, salvarlo.

Vorrei morire” ripete, “Potevo salvarlo, ma non ci sono riuscita. Se fossi stata presente, se Dio mi avesse dato qualche segnale, lo avrei difeso. Mi sarei fatta uccidere, invece no, (…) non ho salvato il mio bambino”.

Il ricordo di Willy

Lui aveva tanto da vivere. Ma non c’è più, non ci sarà più” ha continuato la mamma, “Lui è felice. Sono certa che ci sta guardando, da qui e dall’alto”. Lucia Monteiro Duarte ha continuato ha parlare di suo figlio, delle ambizioni e dei sogni del suo Willy.

Il calcio, la cucina: “Sarebbe diventato un grande cuoco” dice, e il suo grande cuore: “Era tanto generoso, pensava sempre agli altri”. Uno spiraglio di luce nelle tenebre in cui è sprofondata la famiglia è la presenza degli amici e dei conoscenti di Willy, a centinaia si sono riversati nella camera ardente portando con loro tutto l’amore per l’amico che non c’è più. La famiglia ora non chiede rabbia, violenza o vendetta, l’unico appello fatto è la speranza che ci sia presto giustizia.