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Omicidio Giulio Regeni, processo cancellato per l’assenza degli 007 egiziani. I genitori: “Non ci arrendiamo”

Pubblicato: 14/10/2021 23:30

Si ferma il processo per l’omicidio di Giulio Regeni, lo studente torturato e ucciso in Egitto nel 2016 ad opera, presumibilmente, di agenti di sicurezza egiziani. Il procedimento giudiziario cominciato oggi nell’aula bunker di Rebibbia viene cancellato per l’assenza dei quattro 007 egiziani accusati per l’omicidio del ricercatore. Secondo i giudici della III Corte d’Assise di Roma, infatti, è necessario avere la certezza che gli imputati siano consapevoli dell’esistenza del processo nei loro confronti. Gli atti sono stati quindi rimandati al Gup.

Processo Regeni, arriva lo stop per l’assenza degli 007 egiziani

La decisione è stata presa durante la prima udienza per l’omicidio di Giulio Regeni, il dottorando friulano rapito, torturato e ucciso in Egitto. Per i togati della Corte d’Assise, il nodo cruciale rimane l’assenza dei quattro 007 egiziani imputati, la cui conoscenza che esista il procedimento nei loro confronti non può essere data per scontata. I giudici rimarcano come “il decreto che disponeva il giudizio era stato notificato agli imputati comunque non presenti all’udienza preliminare mediante consegna di copia dell’atto ai difensori di ufficio nominati, sul presupposto che si fossero sottratti volontariamente alla conoscenza di atti del procedimento“.

La Procura voleva infatti il processo in contumacia per Usham Helmi, Athar Kamel, Mohamed Ibrahim, e Magdi Ibrahim Abdelal Sharif. Impossibile, secondo i magistrati, che gli imputati non sapessero, data la rilevanza mediatica intorno a Giulio Regeni. Dopo 5 ore di camera di consiglio, però, le carte sono state rimandate al Gup, che aveva disposto il rinvio a giudizio lo scorso maggio. Continuerà la ricerca dei quattro uomini dei servizi di sicurezza egiziani, irreperibili, di cui le autorità del regime hanno sempre rifiutato di fornire indirizzi di domicilio.

I genitori di Giulio Regeni: “Battuta d’arresto, non ci arrendiamo”

Sconforto per Claudio e Paola Regeni, che affidano al loro legali il commento sulla decisione di cancellare il processo. “Riteniamo importante che il governo italiano abbia deciso di costituirsi parte civile. Prendiamo atto con amarezza della decisione della Corte che premia la prepotenza egiziana“, ha dichiarato l’avvocata Alessandra Ballerini, “È una battuta di arresto, ma non ci arrendiamo. Pretendiamo dalla nostra giustizia che chi ha torturato e ucciso Giulio non resti impunito. Chiedo a tutti voi di rendere noti i nomi dei quattro imputati e ribaditelo, così che non possano dire che non sapevano“.