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Fondazione Open: chiusa l’inchiesta. Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti tra gli indagati

Pubblicato: 19/10/2021 19:27

È terminata l‘inchiesta sulla fondazione Open, che ha finanziato l’ascesa politica di Matteo Renzi a partire dalla fine del suo mandato di sindaco di Firenze a Premier. Nel registro degli indagati risulterebbero 11 persone, tra le quali Matteo Renzi, Maria Elena Boschi e Luca Lotti, e quattro società; a tutti loro è stato consegnato l’avviso di conclusione delle indagini.

L’inchiesta sulla fondazione Open è stata eseguita dal procuratore aggiunto Luca Turco e dal sostituto Antonio Nastasi. I fatti contestati risalgono agli anni tra il 2014 e il 2018 e riguarderebbero le donazioni di denaro fatte alla fondazione Open da società. Lo scorso 11 ottobre, i nomi di Di Paolo e dell’avvocato Luca Casagni Lippi sarebbero stati inseriti nel registro degli indagati in concorso con l’ex presidente della fondazione Open, l’avvocato Alberto Bianchi.

Fondazione Open: chiuse le indagini

La procura di Firenze ha chiuso l’inchiesta sulla fondazione Open per presunte irregolarità, ribattezzata “la cassaforte” che ha finanziato l’ascesa politica di Matteo Renzi. Sono 11 le persone indagate e destinatarie dell’avviso di conclusione delle indagini, compresi: il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, Maria Elena Boschi, Luca Lotti, facenti parte del consiglio di amministrazione, l’ex presidente di Open Alberto Bianchi e l’imprenditore Marco Carrai. Sono inoltre coinvolte 4 società; i reati contestati sono quelli di finanziamento illecito ai partiti, corruzione, riciclaggio e traffico d’influenze.

I reati contestati a Matteo Renzi nell’inchiesta Open

A Matteo Renzi sarebbe stato contestato il reato di finanziamento illecito ai partiti, come direttore “Di fatto” della fondazione Open. Lo stesso vale per le altre persone alle quali è stato notificato l’avviso della conclusione delle indagini.

Negli anni tra il 2014 e il 2018 sarebbero arrivati oltre 3,5milioni di euro nella cassa della fondazione Open, che avrebbe agito violando la legge di finanziamento pubblico ai partiti. La fondazione Open era nata nel 2012 con il nome di Big Bang; ha seguito la carriera politica di Matteo Renzi, rimanendo attiva fino all’aprile del 2018 raccogliendo in totale oltre 7 milioni di euro. La sede era presso l’ufficio dell’avvocato Bianchi.

Ultimo Aggiornamento: 20/10/2021 12:24