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Sell-off in vista per il Bitcoin, occhio allo Shiba Inu

Pubblicato: 03/11/2021 17:47

A seguito del superamento del valore totale del franco svizzero e dopo aver messo alle spalle il rublo, ora, per il Bitcoin, potrebbe presentarsi un periodo di debolezza, dopo il forte rally che ha fatto segnare un nuovo record alla valuta digitale più famosa al Mondo.

Possibile sell-off?

Il Bitcoin continua a consolidarsi al di sopra della regione di 60.000 dollari dopo il suo impressionante rally da 39.000 a 66.000 dollari. Tuttavia, c’è qualche motivo di preoccupazione poiché l’Open Interest sui Bitcoin futures si sta avvicinando al massimo storico.

Come spiega Marcus Sotiriou, sales trader presso il digital asset broker britannico GlobalBlock, “questo è in genere un segnale ribassista in quanto significa che c’è più leva nel sistema e ciò aumenta la possibilità di un evento di liquidazione in cui i trader sono costretti a vendere e il prezzo scende a cascata”.

Si tratta di un evento che si è già registrato in passato, anzi, proprio quest’anno, nel mese di aprile, quando la valuta ha patito una notevole debolezza prima di spiccare il volo.

“Tuttavia – prosegue Sotiriou -, questa differenza tra oggi e aprile, quando si è registrato il precedente massimo storico dell’Open Interes – è che la percentuale di Open Interest che detiene il Bitcoin come garanzia è diminuita dal 70% al 45% circa. Se il Bitcoin viene utilizzato come garanzia, ci sarà una maggiore possibilità di un evento di liquidazione di massa poiché il prezzo scende più in basso in tandem con posizioni di trading lunghe”.

A parte l’Open Interest, l’euforia vista dall’aumento delle meme coin la scorsa settimana, in particolare dello Shiba Inu, “potrebbe contribuire a un aumento della leva finanziaria a breve termine a causa dell’aumento dei trader reatil”, ha concluso l’analista.

Dalle crypto nuove possibilità di lavoro a Wall Street e a Londra

Secondo alcuni osservatori del mercato del lavoro nel settore della finanza, le firm soprattutto di Wall Street e Londra hanno iniziato ad assumere quelli che sono noti come “nativi crittografici” per dare maggiore impulso al loro trading in cryptovalute.

In poche parole, come ha anche spiegato il Financial Times, un candidato esperto può avere uno stipendio base compreso tra 150.000 e 200.000 sterline all’anno più bonus, come ha affermato Robert Lycett, director di M-Wek, una società di consulenza per le assunzioni a Londra.

Un programmatore blockchain può aspettarsi da 200.000 a 250.000 sterline all’anno come stipendio base. Il personale temporaneo guadagna fino a 1.500 pound al giorno.

Anche “un osservatore e talentuoso appassionato di cryptovalute troverà un lavoro”, ha aggiunto Lycett.

Una risposta scettica sarebbe dire che le banche e i broker stiano reclutando personale sulla forza di un effimero record del Bitcoin. La criptovaluta di punta è volatile, inquinante e talvolta utilizzata per pagamenti illegali. Rappresenta circa i due quinti del valore stimato dell’intero mondo delle criptovalute e il Mondo è in una bolla patrimoniale più ampia. Quando questa si sgonfierà, il Bitcoin potrebbe facilmente crollare. I clienti ricchi smetterebbero quindi di criticare i gestori patrimoniali per essersi rifiutati di trattare Bitcoin o per consigliarli. I grandi critici del Bitcoin, come Jamie Dimon di JPMorgan Chase, si sentirebbero giustificati.

“Tuttavia – prosegue Lycett -, i massimi record per Bitcoin sono solo una parte della storia. I banchieri affermano che stanno investendo in competenze sugli asset digitali per motivi difensivi. Non si aspettano di avviare mai operazioni di trading in cryptovalute non regolamentate. Prevedono un giorno di negoziare azioni e obbligazioni tokenizzate approvate dai regolatori.

Se il Bitcoin cala, occhio allo Shiba Inu

Sostanzialmente, è nata come uno scherzo, vale pochissimo, eppure lo Shiba Inu è una delle crypto del momento, attirando l’attenzione dei tanti trader del mondo crypto.

Il prezzo di Shiba Inu ha vissuto una settimana intensa, arrivando al record storico di 0,00008674 dollari prima di invertire la rotta.

Il rialzo si è registrato a inizio settimana, quando il prezzo è passato dal suo valore di 0,000038/39 al livello di 0,000057 nel giro di due giorni.

Prima di questo valore, la resistenza è fissata a 0,000085 e, successivamente, un altro valore a cui il prezzo potrebbe tendere sarebbe quello di 0,00009, secondo l’analista Alberto Ferrante.

“Invece, se la tendenza ribassista dovesse acuirsi, allora Shiba Inu potrebbe nuovamente perdere terreno a causa degli elevati volumi di vendita, scivolando almeno fino al supporto principale di 0,000068 e poi anche oltre la fascia intermedia di 0,000055”, prosegue l’esperto.

Un calo fin sotto il livello di 0,00005 indicherebbe il compimento dell’inversione di tendenza e l’inizio di una possibile fase ribassista.

L’analisi tecnica

Il Bitcoin, dopo essere sceso sotto i 60.000 dollari, ha compiuto un veloce recupero che si è arrestato a ridosso dei 63.000 dollari. Il trend primario rimane quindi positivo anche se, prima di poter tentare un ulteriore allungo, è probabile una fase laterale di consolidamento sopra la soglia psicologica dei 60.000 dollari.

Gli analisti di Decentrader hanno spiegato che “nonostante i recenti movimenti laterali in BTC/USD, le probabilità sono ancora a favore di guadagni nel breve termine”.

Anche se le zone in prossimità dei due ATH – all time high – di quest’anno, 63.900 dollari e 67.100 dollari, sono al centro della discussione, i veri ostacoli potrebbero in realtà trovarsi in territorio di price discovery vicini ai 100.000 dollari.

Dal punto di vista tecnico, del ciclo di mercato e on-chain, continuiamo a credere che la prossima grande zona di difficoltà per BTC non arriverà prima degli 85.000-90.000 dollari”, indicano gli analisti.

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2021 17:48