Vai al contenuto

In pensione 5 anni prima, cos’è il pensionamento anticipato con la proroga del contratto di espansione

Pubblicato: 04/11/2021 16:41

Il contratto di espansione è una delle alternative in campo per il dopo Quota 100 ed è appena stata riconfermata per un altro biennio. In cosa consiste questa soluzione e quali sono le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 al momento.

Pensioni, che cos’è il contratto di espansione e come funziona

Il contratto di espansione è stato una soluzione sperimentale per il 2019-2020, ottenendo il potenziamento e la proroga anche nel 2021. In base alla versione attuale della nuova Legge di Bilancio è ora stato riconfermato per il biennio 2022-2023, con un’ulteriore aggiunta. Il contratto di espansione ha come obiettivo contrastare il fenomeno degli esodati e favorire il ricambio generazionale nelle imprese. Per ogni dipendente che aderisce al contratto di espansione, infatti, l’accordo tra azienda e sindacati prevede delle nuove assunzioni.

Con questo strumento i dipendenti possono uscire volontariamente dal lavoro fino a 5 anni prima della pensione di vecchiaia a 67 anni o della pensione anticipata. I lavoratori ricevono una pensione pari a quella maturata al momento dell’uscita. Il calcolo dell’indennità mensile spetta all’Inps e l’importo dell’assegno è decurtato della Naspi che sarebbe spettata al lavoratore. La mensilità è tassata ordinariamente e non è reversibile. In caso di decesso del lavoratore, ai superstiti spetterà la pensione indiretta. Nel contempo, l’impresa dovrà assumere nuove risorse in una proporzione non inferiore a 1 nuovo dipendente ogni 3 in uscita.

In pensione con il contratto di espansione: cosa cambia dal 2022

Nel 2019, il contratto di espansione poteva essere applicato nelle aziende con almeno 1.000 dipendenti, soglia che era stata abbassata a 250 dalla Legge di Bilancio 2020. Il Decreto Sostegni Bis aveva quindi proceduto a estendere il contratto di espansione alle aziende con almeno 100 dipendenti, coinvolgendo così un potenziale di 27.000 dipendenti. Con la Legge di Bilancio 2022 questa misura sarà disponibile per le imprese con almeno 50 dipendenti, o che raggiungano questa dimensione anche tramite aggregazioni stabili di imprese con finalità produttive e offerte di servizi comuni.

Per le aziende con meno di 50 dipendenti che siano colpite da una crisi, l’articolo 23 della Legge di Bilancio dovrebbe prevedere un fondo di 600.000.000€ per accompagnare alla pensione i lavoratori con almeno 62 anni di età. Per questa misura sarebbe atteso un ulteriore Decreto ministeriale che ne stabilisca i dettagli.