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Reddito di cittadinanza, bollette e pensioni: cosa cambia con la Legge di Bilancio 2022

Pubblicato: 20/10/2021 18:05

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il Documento Programmatico di Bilancio, che contiene le misure da inserirsi nella Legge di Bilancio. La manovra dovrebbe prevedere circa 25.000.000.000€ e affronterà diverse questioni, dal dopo Quota 100 agli incentivi e alle bollette. Ecco i primi dettagli sul contenuto del Documento.

Quali bonus potrebbero essere prorogati dalla Legge di Bilancio 2022

Tra le misure inserite nel Documento Programmatico di Bilancio figurano alcuni bonus tra i più attesi. In particolare, sarebbero confermati:

  • La proroga del Superbonus fino al 2023. Dovrebbe essere limitata ai condomini e all’edilizia popolare;
  • Il credito d’imposta al 50% e al 65% sugli altri bonus edilizi per il 2022.

Ancora non è noto se sarà confermato il bonus facciate al 90%.

Legge di Bilancio 2022, dalle bollette al Reddito di Cittadinanza

Per ammortizzare i rincari sulle bollette, la Legge di Bilancio potrebbe prevedere lo stanziamento di 1.200.000.000€. Tali fondi potrebbero essere recuperati dalle coperture destinate dalla Nadef alla riforma del fisco.

Buone notizie sarebbero in arrivo anche per il Reddito di Cittadinanza, che nel 2022 potrebbe vedere lo stanziamento di 1.000.000.000€ aggiuntivo per il 2022. Il totale dei fondi a disposizione per questo strumento salirebbe dunque a 8.800.000.000€, pareggiando la cifra messa a disposizione per il 2021. Così come avviene per i percettori del Reddito di Cittadinanza, anche per i percettori di Naspi o altri ammortizzatori potrebbe essere finanziata una riforma delle politiche attive, con nuovi percorsi di formazione e reinserimento nel mercato del lavoro. In tema lavoro e occupazione, i fondi ammonterebbero fra i 4.000.000.000€ e i 5.000.000.000€ per:

  • Gli ammortizzatori sociali;
  • La cassa integrazione anche per le piccole imprese;
  • Gli esoneri contributivi per i lavoratori provenienti da imprese in crisi;
  • Le misure per l’autoimprenditorialità giovanile e femminile;
  • La decontribuzione per incentivare il lavoro femminile, in particolare per le donne che tornano a lavorare dopo la maternità.

I fondi per il dopo Quota 100 nella Legge di Bilancio 2022

Almeno 2.000.000.000€ dovrebbero essere destinati per affrontare il dopo Quota 100, a partire dal 1° gennaio 2022. In particolare, questi fondi potrebbero essere impiegati per:

  • Ampliare la platea dei lavori considerati gravosi e, di conseguenza, dei lavoratori che possono accedere al pensionamento anticipato tramite Ape sociale. Ai 15 codici esistenti, infatti, si prevede di aggiungerne altri 27;
  • Estendere il contratto di espansione per le aziende fino a 50 dipendenti.

Le ipotesi al vaglio per il dopo Quota 100 sono ancora numerose e in fase di valutazione dalle parti politiche e dai sindacati. Tra le ultime, c’è la proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti di mantenere Quota 100 per gli statali.

Legge di Bilancio 2022, gli altri fondi: dalla Tampon tax alla gratuità dei libri di testo

Tra i punti toccati dal Documento Programmatico ci sarebbe anche la Tampon tax, cioè la riduzione dell’Iva sugli assorbenti dal 22% al 10%.

In relazione alla sanità, sarebbe previsto lo stanziamento di:

  • 2.000.000.000€ per l’acquisto di vaccini e farmaci;
  • 2.000.000.000e di incremento ogni anno, fino al 2024, per il Fondo Sanitario Nazionale. Le nuove risorse potrebbero essere destinate anche al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia da Covid.

Altri fondi sarebbero destinati per:

  • Rendere strutturale il congedo di paternità di 10 giorni;
  • Finanziare i fondi per la gratuità dei libri testo nella scuola dell’obbligo;
  • Ridurre le tasse, con uno stanziamento di almeno 8.000.000.000€, di cui 2.300.000.000€ già presenti nella scorsa Legge di Bilancio e 4.000.000.000€ derivanti dalla fatturazione elettronica;
  • Rinnovare i contratti del pubblico impiego con 2.000.000.000€;
  • Finanziare missioni militari e altre spese indifferibili con 2.000.000.000€;
  • Tagliare il cuneo fiscale sul lavoro dipendente e sopprimere il contributo a carico delle imprese per gli assegni familiari.