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Morte Marco Pantani, aperta per la terza volta l’inchiesta sul suo caso: la decisione della Procura di Rimini

Pubblicato: 22/11/2021 15:05

Marco Pantani è morto nel 2004 per via di un arresto cardiaco provocato dall’eccesso di sostanze stupefacenti. Da 17 anni il suo caso è avvolto nel mistero e sua madre, Tonina, non riesce a darsi pace di fronte alle molte incertezze sulla scomparsa dello sportivo. In queste ore, è stata diffusa la notizia della riapertura dell’inchiesta sul suo caso.

Morte Marco Pantani: per la terza volta aperta un’inchiesta sul suo caso

La Procura di Rimini ha aperto per la terza volta l’inchiesta sulla morte di Marco Pantani. A rendere nota la notizia sulla vicenda giudiziaria del campione di ciclismo è l’Ansa. Nel 2019, ricorda l’agenzia stampa, era stato disposto l’invio dell’informativa della commissione parlamentare antimafia alla Procura riminese. Il fascicolo in questione riguarda il reato di omicidio ed è a carico di ignoti. A confermare la notizia è stato l’avvocato Fiorenzo Alessi, difensore della famiglia di Marco Pantani. Negli ultimi mesi Tonina Belletti, madre del ciclista, è stata sentita in Procura. Nel 2016 l’inchiesta era stata archiviata e l’ipotesi di omicidio esclusa.

Appena due anni fa, ricorda Fanpage.it, le deposizioni di Fabio Miradossa, spacciatore del ciclista, avevano prodotto dubbi tali da mettere in discussione l’ipotesi secondo la quale Pantani sarebbe morto per via dell’assunzione di cocaina e antidepressivi. “Ero e resto convinta che non sia venuta fuori tutta la verità sulla morte di Marco ha dichiarato qualche tempo fa la signora Tonina.

Marco Pantani: trascorsi quasi 18 anni dalla sua morte

La notizia della morte di Marco Pantani risale al 14 febbraio 2004. Il ciclista venne trovato morto di sera, nella stanza presso la quale aveva alloggiato nel residence “Le Rose”. Secondo le informazioni rinvenute nel corso dell’autopsia, la morte sarebbe avvenuta fra le 11:30 e le 12:30. A causare il decesso del ciclista sarebbe stato un edema polmonare e cerebrale, conseguente a un’overdose di cocaina. Una perizia effettuata in seguito rivelò che anche l’assunzione di psicofarmaci avrebbe contribuito a provocare il malore fatale.

La madre di Marco Pantani non ha mai voluto credere all’ipotesi che suo figlio abbia causato autonomamente la sua stessa morte. Secondo Tonina infatti il ciclista sarebbe stato assassinato da qualcuno, che avrebbe simulato l’overdose. Forse, ha ipotizzato la donna, Marco potrebbe aver perso la vita per essere messo a tacere su qualche questione scomoda. La madre di Pantani ha chiesto più volte nel corso degli anni la riapertura dell’indagine sulla sua scomparsa.