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Il Collegio, Alessandro Carnevale è un professore di arte anche nella realtà: le sue parole sul docu-reality

Pubblicato: 03/12/2021 13:12

È uno dei professori più amati de Il Collegio. Alessandro Carnevale fa parte del cast del docu-reality di Rai 2 da 4 anni come docente di arte, ma insegna questa disciplina anche nella vita reale. In un’intervista ha spiegato meglio il suo punto di vista su Il Collegio, sull’arte e sulla sua professione di divulgatore.

Alessandro Carnevale, professore di arte ne Il Collegio: la sua prospettiva sul mondo

In un’intervista per Fanpage.it Alessandro Carnevale, celebre professore di arte de Il Collegio, ha potuto raccontarsi nei dettagli. La chiacchierata è iniziata parlando proprio del programma tv che l’ha reso celebre, in onda su Rai 2 tutti i martedì sera. In seguito è proseguita parlando del suo lavoro e anche un po’ della sua vita privata. A Carnevale è stato chiesto se quello di divulgatore continuasse a essere il suo lavoro principale, nonostante la “fama” raggiunta con il programma tv. “Sto proseguendo su quella strada, provando a mettere da parte una serie di dinamiche che hanno a che fare con l’hype e l’assecondare i trendha ammesso, citando poi due popolari serie di Netflix come Squid Game e Strappare lungo i bordi.

“La cosa fastidiosa è che il trend impone di prendere una posizione contraria oppure di elogiare un capolavoro” ha osservato ancora. Scompaiono le mezze misure e secondo me si appiattisce il dibattito, ragionare solo per estremi genera un mondo in bianco e nero che a me non interessa. A me piace approfondire le cose, far capire che il mondo è un’enorme scala di grigi senza contrapposizioni nette. Spero che col tempo paghi” ha spiegato il prof.

Ed è questo, secondo il suo pensiero, quello che cerca di insegnare agli studenti. Nella vita non esistono contrapposizioni nette, bensì una gigantesca e bellissima scala di grigi.

Alessandro Carnevale, le sue parole su Il Collegio

Il professore Carnevale è anche tornato a parlare del programma che lo vede tra il corpo docenti come insegnante di arte. Alla domanda relativa a come il viaggio attraverso il 1977 lo possa aver portato a modificare il suo approccio di insegnamento, l’intervistato ha riposto inizialmente parlando degli alunni del celebre programma tv di Rai 2. “Ogni anno c’è un certo grado di consapevolezza in più dai ragazzi, sanno chi sono io, che con me possono essere più creativi e liberi, rompere lo schema rigido del Collegio”, ha raccontato a Fanpage.it. Poi ha continuato spiegando il contesto in cui sia i ragazzi che i professori hanno dovuto immergersi in questa sesta edizione de Il Collegio

Il 1977 riguarda anni difficili, ma forse anche per quello al tempo c’era un bisogno di creatività incredibile. Secondo me i ragazzi lo hanno capito, hanno respirato questo impulso conoscendo le radio libere, i progetti di cinema, la voglia di contestare cose che stanno strette. C’è un clima di contrasto simile al ’68 e si sa che nel contrasto emerge necessariamente una rivendicazione, la voglia di essere più creativi ed esprimersi” ha spiegato.