Patrick Zaki ha pubblicato il suo primo post sui social network il giorno dopo la sua scarcerazione. Il 30enne studente egiziano ha trascorso in carcere 22 mesi ed è ancora sotto accusa, ma ha iniziato a riassaporare una libertà agognata a lungo. Nel suo tweet, c’è anche un pensiero per l’Italia.
Primo tweet di Patrick Zaki: è un pensiero per il Bologna
È libero da poco più di 24 ore, Patrick Zaki: dal 7 febbraio 2020, giorno del suo arrivo in Egitto e immediato arresto per aver presuntamente di aver diffuso notizie false “dentro e fuori” il suo Paese d’origine, al 9 dicembre 2021, quando ha potuto riabbracciare la sorella. La prima foto in libertà e l’abbraccio con la sorella è il primo tassello di una storia ancora in divenire, ma non può far che gioire, tanto quanto vederlo sorridente nel suo ritorno sui social. Il primo tweet di Patrick Zaki è infatti una foto dello studente e un grido scritto in italiano e in arabo: «Libertà, libertà, libertà»
Per l’Italia, che a lungo ha atteso e preteso la sua scarcerazione, c’è un ulteriore motivo di commozione: nello scatto pubblicato su Twitter Patrick Zaki regge tra le mani un braccialetto del Bologna calcio, città dove studiava prima dell’inizio dell’incubo e squadra tifata dallo stesso studente.
libertà libertà libertà
— Patrickzaki (@patrickzaki1) December 10, 2021
حرية حرية حرية#PatrickZaki pic.twitter.com/kZa5SCgxCp
Patrick Zaki è libero, ma non assolto: rischia ancora 5 anni
La gioia – espressa in queste ore anche da numerosi esponenti politici come Draghi, Di Maio, Conte e Letta – è doverosa e si spera non prematura. Patrick Zaki è libero, ha lasciato il carcere dopo 22 mesi e numerose udienze lampo in cui è stato prorogato di volta in volta il carcere preventivo, ma le accuse sono ancora lì. È ancora sotto processo e rischia 5 anni di reclusione, ma adesso potrà stare a casa in attesa del giudizio.
Il padre di Patrick Zaki, George, dopo la notizia della sua scarcerazione ha voluto ringraziare l’Italia: “Vi siamo molto grati per tutto quello che avete fatto“. L’università di Bologna, intanto, si sta già attivando per permettere al ragazzo di riprendere gli studi a distanza, in attesa di un suo possibile ritorno in Italia si spera nel più breve tempo possibile.