Vai al contenuto

Esplosione a Ravanusa, si cercano i dispersi: diverse le vittime, la causa del disastro forse la rottura di un tubo

Pubblicato: 12/12/2021 09:42

Si continua a scavare tra le macerie di Ravanusa, comune di Agrigento, dove ieri sera è esplosa una palazzina. La deflagrazione, incredibilmente violenta, ha danneggiato altri palazzi nelle adiacenze e causato per il momento 4 vittime, ma il bilancio è probabilmente destinato a salire. Si cerca in queste ore di tirare fuori i dispersi da ciò che resta dell’edificio epicentro dell’esplosione, secondo le prime ipotesi provocata dal danneggiamento di un tubo del metanodotto. Mancano 6 persone all’appello, tra cui fortunatamente è stata smentita la presenza di bambini.

Ravanusa, si scava tra le macerie della palazzina esplosa

Il bilancio delle vittime dell’esplosione di Ravanusa rischia di salire, mentre i soccorritori scavano tra le macerie alla ricerca disperata di superstiti, un lavoro reso rischioso dalla presenza di residue sacche di gas. Impegnate sul luogo le squadre USAR dei Vigili del Fuoco di Palermo, Trapani, Caltanissetta con i cani molecolari che per tutta la notte hanno cercato superstiti senza sosta.

Per il momento sono state estratte vive 2 persone, si tratterebbe di 2 donne anziate, e di altre 4 sono stati rinvenuti i corpi senza vita. I dispersi sarebbero 6, tra cui si pensava inizialmente ci fossero bambini. Il sindaco di Ravanusa, Carmelo D’Angelo, ha smentito la presenza di minori e dichiarato che gli sfollati sono almeno una cinquantina. Tra i dispersi anche una giovane infermiera incinta e il marito.

Le possibili cause dell’esplosione della palazzina a Ravanusa

L’esplosione è avvenuta intorno alle 20.30 nel comune agrigentino, a causa di quella che è stata individuata come un’ingente perdita di gas. Secondo i primi rilievi, lo scoppio sarebbe dovuto alla rottura di un tubo del metanodotto, anche se il comune di Ravanusa non avrebbe ricevuto segnalazioni in merito nei giorni precedenti al disastro.

Potrebbe aver causato il danneggiamento del tubo un ascensore, presumibilmente quello del palazzo esploso. La deflagrazione ha praticamente distrutto almeno 4 palazzine e l’onda d’urto ha colpito edifici nel raggio di circa 800 metri. L’intero quartiere è stato raso al suolo. Ha aperto un’inchiesta la Procura di Agrigento, con il procuratore capo Luigi Patronaggio che avrebbe ipotizzato il reato di disastro colposo.