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Morti sul lavoro: 1017 vittime di incidenti nei primi 10 mesi del 2021, fotografia di una strage continua

Pubblicato: 23/12/2021 12:26

Nei primi 10 mesi del 2021, il bilancio dei morti in incidenti sul lavoro restituisce un’istantanea drammatica. Secondo il report pubblicato da Inail, oltre 1000 lavoratori hanno perso la vita da gennaio a ottobre, e i numeri sono purtroppo destinati a salire con le ultime tragedie registrate nei giorni scorsi.

Morti sul lavoro: 1017 vittime di incidenti nei primi 10 mesi del 2021

Inail ha pubblicato i dati analitici relativi alle denunce di infortunio – nel complesso e con esito mortale – e di malattia professionale presentate all’Istituto entro il mese di ottobre 2021, condensati in un report che restituisce i numeri dei decessi sul lavoro entro i primi 10 mesi dell’anno.

Le morti bianche registrate entro il 31 ottobre scorso sono state 1017, 19 in meno rispetto alle 1036 registrate nello stesso periodo del 2020 (-1,8%), ma il confronto tra i due anni, precisa Inail, “richiede cautela in quanto i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce in complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia da Covid-19, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di tardive denunce mortali da contagio“.

Nonostante numeri drammatici, si segna un decremento trai i primi mesi del 2020 e quelli del 2021 riferito sia al mondo del lavoro femminile (i casi mortali denunciati sono passati da 112 a 95, -15,2%), sia a quello maschile (da 924 a 922 casi, -0,2%). Un calo che riguarda le denunce dei lavoratori italiani (da 876 a 861) e comunitari (da 50 a 38), mentre aumentano quelle presentate da lavoratori extracomunitari (da 110 a 118).

Casi mortali sul lavoro: i dati per età e incidenti plurimi

Dall’analisi sui casi mortali per età dei lavoratori emergono numeri in aumento per gli under 20 (+4 casi), per la fascia 25-34 anni (+9) e 40-49 anni (+56). Calano i numeri in fascia 35-39 anni (-6) e over 50 (-82 decessi, passati da 700 a 618). Resta stazionaria la fascia 20-24 anni, con 32 decessi registrati in entrambi i periodi oggetto d’indagine.

Dal 1° gennaio al 31 ottobre 2021 sono 15 gli incidenti plurimi registrati, per un totale di 35 decessi (21 dei quali stradali con 2 morti in provincia di Bari e 2 nel Torinese a marzo, 4 in provincia di Ragusa, 2 in provincia di Bologna e 2 in provincia di Ferrara ad aprile, 7 in provincia di Piacenza e 2 a Catanzaro a ottobre).

2 lavoratori sono morti nel crollo di un edificio in provincia dell’Aquila a marzo, 2 da inalazione di vapori tossici in provincia di Pavia a maggio, 2 per esplosione/incendio in un capannone in provincia di Perugia nello stesso mese, 2 per soffocamento durante la pulizia di una cisterna in provincia di Cuneo a giugno, 2 intossicati da monossido di carbonio nella stessa provincia a luglio, 2 travolti da una lastra di cemento in Valle d’Aosta ad agosto e 2 operai per ustioni da congelamento causate dalla fuoriuscita di azoto liquido in una cisterna in provincia di Milano.

Numeri a cui, nel triste bilancio annuale, si sommeranno anche le vittime del terribile incidente della gru crollata a Torino.Gli open data pubblicati sono provvisori e il loro confronto richiede cautele – sottolinea infatti l’Istituto –, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di ‘punte occasionali’ e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno sarà quindi necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2021, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia“. Nel 2020 gli incidenti plurimi registrati nello stesso periodo erano stati 9.

Incidenti mortali sul lavoro: l’analisi dei dati per territorio e settore

A livello nazionale, l’analisi contenuta nel report Inail fotografa un aumento di incidenti e morti bianche al Sud (da 209 a 271 casi mortali), al Nord-Est (da 207 a 226) e al Centro (da 183 a 196). Il numero dei decessi registrati sul lavoro risulta invece in calo al Nord-Ovest (da 363 a 254) e nelle Isole maggiori (passate da 74 a 70 morti). Delle 1017 vittime di incidenti sul posto di lavoro, si legge nel rapporto dell’Istituto, 859 sono state denunciate nel settore industria e servizi, 112 in agricoltura e 46 nell’amministrazione pubblica.