Potenziale svolta nel giallo di Saman Abbas, la 18enne scomparsa a Novellara (Reggio Emilia) nel maggio scorso e non ancora ritrovata. Secondo l’inchiesta in corso, la giovane sarebbe stata uccisa nel contesto familiare per essersi opposta a un matrimonio combinato dai parenti e ora, mesi dopo l’alba di un mistero ancora denso di interrogativi, spunta un ritrovamento ritenuto di notevole interesse investigativo.
Saman, possibile svolta nel giallo di Novellara nel ritrovamento fatto al Lido Po
Saranno i Ris di Parma, incaricati dalla Procura di Reggio Emilia, a sciogliere gli interrogativi su quanto sarebbe stato ritrovato dai carabinieri nella zona del Lido Po di Boretto nell’ambito delle ricerche della giovane Saman Abbas. Una scoperta, riferisce Il Resto del Carlino, che si innesterebbe nell’alveo dell’inchiesta per omicidio come potenzialmente decisiva.
Il 3 novembre scorso (ma la notizia è emersa soltanto nelle ultime ore), i militari avrebbero rinvenuto un frammento osseo in quell’area e si tratterebbe di un elemento di notevole interesse investigativo su cui interverranno accertamenti degli esperti.
Saman Abbas: analisi del Dna sul frammento osseo scoperto a Lido Po
Il sostituto procuratore Laura Galli, titolare dell’inchiesta sul caso Abbas, avrebbe disposto l’analisi specialistica per capire se il Dna del frammento – presumibilmente di un cranio umano – possa essere comparabile con quello della 18enne scomparsa. Le ricerche si sarebbero concentrate in quella zona vicina al Po a seguito di quanto affermato dal fratello minore di Saman davanti al gip, in sede di incidente probatorio in audizione protetta. Il giovane avrebbe riferito di aver sentito un cugino, nel corso di una presunta “riunione di famiglia” per pianificare le sorti dei resti della 18enne, pronunciare frasi come “farla in piccoli pezzi” e di “buttarla” a “Guastalla” nei pressi di un fiume.
Agli specialisti del Reparto investigazioni scientifiche dell’Arma sarebbe affidato anche l’incarico di analizzare alcuni indumenti di Danish Hasnain, zio di Saman Abbbas ritenuto esecutore materiale del delitto. L’uomo, arrestato nel settembre scorso dopo una fuga durata mesi, si trova in carcere a Parigi in attesa di estradizione.
Sono 5 gli indagati con l’ipotesi di concorso in omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere: oltre allo zio Hasnain e il cugino Ikram Ijaz (attualmente detenuto in Italia), i genitori della ragazza, Shabbar Abbas e Nazia Shaheen, ancora latitanti come l’altro cugino della 18enne, Nomanhulaq Nomanhulaq.