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Covid, mezza Italia in zona gialla e una regione si avvicina all’arancione: la situazione nel Paese

Pubblicato: 03/01/2022 08:11

La fotografia attuale dell’Italia, che si affaccia al 2022 ancora nel segno della lotta al Covid, ritrae mezzo Paese in zona gialla e una regione prossima all’arancione. La variante Omicron corre e, secondo il coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, ci sarebbero i presupposti per introdurre l’obbligo vaccinale. Intanto, sul tavolo del Governo si irrobustiscono i nodi Super Green pass e scuola e nuove misure si profilano all’orizzonte.

Covid: mezza Italia in zona gialla, una regione verso l’arancione

Calabria, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Marche, Veneto e le Province autonome di Bolzano e Trento restano in zona gialla e a queste si aggiungono altre 4 regioni da oggi, lunedì 3 gennaio: Lombardia, Piemonte, Lazio e Sicilia. La Liguria è la prima regione a intravedere l’arancione, che potrebbe concretizzarsi già dalla prossima settimana.

Nelle ultime 24 ore si sono registrati più di 60mila nuovi casi, ma il tasso di positività al Coronavirus è schizzato al 22% (dal precedente 13%). In costanza della diffusione della variante Omicron e di uno zoccolo duro di circa 5 milioni di persone ancora senza prima dose di vaccino, il Governo si prepara a vagliare nuove misure soprattutto per il lavoro e la scuola.

Le prossime misure sul tavolo del Governo per la lotta al Covid

C’è attesa per il prossimo Consiglio dei ministri sul cui tavolo approderà la discussione sul Super Green pass e l’eventuale estensione a tutti i lavoratori. Uno scenario attualmente “congelato” all’esito del Cdm del 29 dicembre scorso, ma auspicato da più parti e riproposto dal ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ne sostiene la necessità per incrementare il livello di sicurezza sul posto di lavoro (dal pubblico al privato) e il numero di vaccinati nel Paese.

Sul tavolo anche la questione scuola e il rientro in presenza dopo le festività (tra il 7 e il 10 gennaio prossimi). Tra le ipotesi che sarebbero nel ventaglio di misure possibili per l’esecutivo, Dad di 10 giorni alle elementari e in prima media – in caso di 2 contagi in una stessa classe – ma solo per i non vaccinati.

Obbligo vaccinale: le parole del coordinatore del Cts, Franco Locatelli

Resta all’orizzonte, dunque, il nodo obbligo vaccinale. Un punto su cui, in una intervista rilasciata a Repubblica, si è espresso il coordinatore del Cts, Franco Locatelli: “È una scelta che spetta alla politica perché non ha valenze solo sanitarie, ma anche etiche e sociali. Sono sempre stato un fautore del vaccino facoltativo. Ora però da tecnico della sanità dico che le condizioni sono mature per l’obbligo per rispondere alle esigenze di salute dei pazienti con Covid o con malattie diverse”. Entro la settimana, dovrebbero farsi nitidi i binari su cui si muoveranno i prossimi step nella lotta alla pandemia.