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Draghi, lunedì conferenza stampa sul decreto: il premier debole tra contagi in salita e divisioni nel governo

Pubblicato: 08/01/2022 09:52

Mario Draghi ci ripensa e, dopo aver saltato la conferenza stampa alla fine del Consiglio dei Ministri che ha aperto la strada all’obbligo vaccinale, decide di incontrare i giornalisti per spiegare il decreto. Il provvedimento ha infatti suscitato diverse polemiche da ogni parte, sia per il ritorno a scuola che per le misure giudicate poco incisive e tardive per combattere la risalita di contagi di Covid-19. Molte incertezze pesano sul premier, con una maggioranza sempre più traballante man mano che si avvicinano le votazioni per il Quirinale.

Draghi: conferenza stampa per spiegare il decreto lunedì 10 gennaio

Si era tenuto lontano dalle telecamere dei giornalisti il presidente del Consiglio, dopo un Cdm che ha mostrato tutte le divisioni in seno alla maggioranza. Tensioni e trattative che hanno portato a un decreto che sembra aver scontentato tutti, in particolare per le misure adottate sulla scuola, che ha portato a un aspro scontro con alcune Regioni. Poco digerito anche l’obbligo di vaccino per gli over 50, che vede una sanzione di 100 euro per gli inadempienti. Gli scienziati ritengono troppo contenute e poco incisive le misure, frutto comunque di un compromesso difficile con gli esponenti di parte del governo, la Lega su tutti.

Draghi, dopo aver mandato i ministri Speranza, Brunetta e Bianchi a illustrare il decreto ai giornalisti, all’aperto e di passaggio, torna sui suoi passi. Le polemiche e gli attacchi incrociati sembrano aver spinto il premier a spendere il suo peso per difendere l’azione di governo, ma anche la sua autorità vacilla, mentre i sommovimenti della partita per il Quirinale scuotono i partiti.

Il Covid-19 in risalita e la maggioranza allo sbaraglio: i grattacapi di Draghi

Non è un momento semplice per il presidente Draghi, che parlerà dopo l’ultima conferenza stampa del 22 dicembre. In quell’occasione aveva manifestato l’intenzione di spostarsi al Quirinale, prestando il fianco al fuoco incrociato dei partiti, privi di idee per il post Mattarella e terrorizzati dalla prospettiva di tornare al voto anzitempo, come potrebbe accadere in caso di cambiamenti a Palazzo Chigi.

L’incerta situazione del Covid-19 che torna a mordere, con 108.304 nuovi contagi registrati ieri, non aiuta. L’esecutivo di Draghi è nato proprio per portare avanti la campagna vaccinale e combattere la pandemia che rischiava di affondare l’Italia, soprattutto nella prospettiva che divenissero necessarie nuove chiusure fatali a causa della pandemia. La confusione sulle misure anti Covid-19, che si moltiplicano e stratificano mentre i contagi salgono, non fanno bene al premier, che deve allo stesso tempo controllare una maggioranza che rischia di sgretolarsi durante la corsa per il Quirinale.