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Covid, per Oms necessità di vaccini nuovi: i booster potrebbero non bastare contro Coronavirus e varianti

Pubblicato: 12/01/2022 09:09

Servono nuovi vaccini per prevenire l’infezione da Coronavirus, la trasmissione e la degenerazione della malattia Covid verso forme severe e morte. Questo il parere degli esperti del gruppo consultivo tecnico (TAG-CO-VAC) istituito dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) sulla composizione del vaccino contro il Sars-CoV-2 e le varianti, con un “freno” alla strategia booster: potrebbe non bastare o rivelarsi inefficace per contrastare l’avanzata della pandemia.

Covid, Oms per lo sviluppo di nuovi vaccini: i booster potrebbero non bastare

Il gruppo multidisciplinare di 18 esperti, incaricato dall’Oms di esaminare e valutare le implicazioni per la salute pubblica delle varianti emergenti sulle prestazioni dei vaccini anti Covid attualmente disponibili, ha fornito una raccomandazione sulla composizione del vaccino e sullo scenario che si presenta al vaglio della scienza.

Il TAG-CO-VAC ritiene che siano necessari “vaccini con un alto impatto sulla prevenzione delle infezioni e della trasmissione, oltre alla prevenzione delle malattie gravi e della morte“. Secondo Oms, dovrebbero essere sviluppati nel più breve tempo possibile e, fino a quando non saranno pronti, alla luce della fluida e costante evoluzione del virus Sars-CoV-2, potrebbe essere necessario “aggiornare la composizione degli attuali vaccini” affinché si garantisca un sufficiente livello di protezione contro le infezioni e il Covid. Incluse Omicron e varianti future.

Per contrastare queste ultime, secondo quanto sostenuto dal gruppo di esperti, non sarebbe efficace, soprattutto nel lungo periodo, una strategia basata sulla continua somministrazione di booster con i vaccini oggi esistenti. La vaccinazione basata sull’architettura di richiami ripetuti avrebbe quindi poche chance di essere “appropriata o sostenibile”.

Richiami ripetuti contro il Coronavirus: il parere Ema sui booster ogni 3-4 mesi

A stretto giro il parere dell’Ema (Agenzia europea del farmaco), rappresentato, riferisce Agi, dalle parole del capo. della strategia vaccinale Marco Cavaleri: “Non possiamo continuare con booster ogni 3-4 mesi (…). Non abbiamo ancora dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma ci preoccupa una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni a distanza di poco tempo“.

Allo stato attuale, non ci sarebbero elementi per valutare l’ipotesi di un secondo richiamo di questo tipo: “Sta emergendo – ha aggiunto Cavaleri in un passaggio della conferenza stampa riportato dall’Ansa, una discussione sulla possibilità di somministrare una seconda dose booster con gli stessi vaccini attualmente in uso: non sono ancora stati generati dati a sostegno di questo approccio“. L’uso dei richiami andrebbe quindi considerato come step di un piano di emergenza, ma vaccinazioni ripetute a brevi intervalli di tempo non comporrebbero un approccio sostenibile nel lungo periodo.

Ultimo Aggiornamento: 12/01/2022 10:58