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Berlusconi al Quirinale, Letta e Conte sbarrano la strada a Salvini: “Irricevibile”. Le reazioni della politica

Pubblicato: 14/01/2022 23:34

Una partita che rischia di diventare una guerra di logoramento quella per l’elezione del capo dello Stato, che vede schierato come candidato del centrodestra Silvio Berlusconi. L’ex Cavaliere ha incassato la riluttante investitura di Matteo Salvini e Giorgia Meloni, alleati nella coalizione, ma la mossa del leader leghista, tutt’altro che convinta, potrebbe celare non pochi tranelli. Le reazioni da parte di leader politici non si sono fatte attendere, bocciando la prospettiva che Berlusconi corra per il Quirinale.

Letta e Conte contro il centrodestra: Salvini al palo

Per la prima volta la palla per l’elezione dell’inquilino del Quirinale è in mano al centrodestra, che ha il maggior numero di grandi elettori, ma non abbastanza da non aver bisogno degli altri partiti per imporre la sua scelta. Un’occasione che Salvini non vuole comunque lasciarsi sfuggire, e il leader della Lega agisce dunque da tessitore con PD e 5 Stelle, così da attestarsi politicamente come capo della coalizione anche in vista di un prossimo governo. Salvini guarda a Enrico Letta e Giuseppe Conte per poter incoronarsi come “kingmaker”, ma PD e Movimento 5 Stelle ancora una volta rifiutano il confronto finché il nome di Berlusconi rimane sul tavolo.

Il piano del leghista ha visto infatti mettersi in mezzo Silvio Berlusconi, il quale coltiva aspirazioni quirinalizie e che inchioda i compagni del centrodestra, i quali temono boicottaggi del fondatore della coalizione. I tentativi di Salvini di costruire un tavolo per una scelta condivisa del prossimo presidente della Repubblica si infrangono ancora una volta oggi, dopo l’investitura ufficiale dell’ex Cavaliere.

Conte: “Berlusconi un’opzione irricevibile”

Cristallina la posizione di Giuseppe Conte, già alle prese con resistenze interne alla sua leadership nel Movimento 5 Stelle. “Silvio Berlusconi alla Presidenza della Repubblica è per noi un’opzione irricevibile e improponibile“, ha twittato, “Il centrodestra non blocchi l’Italia. Qui fuori c’è un Paese che soffre e attende risposte, non possiamo giocare sulle spalle di famiglie e imprese“.

Tweet di Giuseppe Conte

A Il Fatto Quotidiano, Conte aveva spiegato che la candidatura ufficiale di Berlusconi avrebbe rallentato le trattative e ha lanciato un appello al centrodestra a non perseguire “una candidatura di parte“. L’ex presidente del Consiglio ha preannunciato un “fronte contrapposto” che dovrà “proporre una candidatura diversa“.

Il PD “deluso e preoccupato” per la candidatura di Berlusconi

Anche il Partito Democratico fa filtrare “delusione e la preoccupazione” per il nome di Berlusconi. Enrico Letta, mantenendo i toni pacati, ha dichiarato al termine dei funerali di David Sassoli che “il candidato deve essere unitario e non divisivo. Non deve essere un capo politico, ma una figura istituzionale“, come riporta ANSA.

I dem stanno lavorando sull’ipotesi Draghi, o su un Mattarella Bis auspicato dalla corrente di Matteo Orfini, che ha manifestato sui social la netta contrarietà alla candidatura del leader di Forza Italia definendola “una proposta irricevibile, irresponsabile, provocatoria“.

Renzi disposto a votare una figura del centrodestra ma non Berlusconi

Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha manifestato la sua posizione sulla decisione del centrodestra dopo la riunione con i grandi elettori di Italia Viva. “Oggi alla riunione del centrodestra c’è stata una indicazione di Berlusconi a metà, perché deve verificare i numeri“, ha dichiarato, “È un passo indietro per loro nella candidatura di Berlusconi, che oggi ha fatto un passo indietro“.

Renzi lascia comunque aperto uno spiraglio per Salvini: “Se il centrodestra propone un candidato che fa l’interesse dell’Italia e degli italiani, se è autorevole, credibile e adatto siamo pronti a votarlo. Bisogna vedere chi è, qual è. Ma il centrodestra dovrà presentare un nome diverso da Berlusconi“.

Calenda: “Mancanza di senso del limite”

Taglia la strada a Berlusconi anche Carlo Calenda, leader di Azione che si è recentemente federato con +Europa. A Tagadà, Calenda dichiara che, nonostante il rispetto per il forzista, “la sua elezione a presidente della Repubblica, semmai avvenisse, sarebbe una lacerazione gigantesca del Paese“.

Su Twitter, l’ex candidato sindaco di Roma ribadisce che “La candidatura di Berlusconi a PDR mostra uno dei problemi non solo dell’Italia ma della nostra epoca, la mancanza di senso del limite. Perché durante un periodo così difficile, dopo che il Paese ha trovato unità attorno a Draghi, si vuole andare incontro a una crisi di Governo?“.