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Pensione anticipata, spunta una nuova proposta: come funziona e chi potrebbe richiederla

Pubblicato: 21/01/2022 10:09

Il confronto all’interno dell’esecutivo per definire la nuova riforma previdenziale ha portato alla formulazione di una nuova proposta in tema pensioni. Ecco quale potrebbe essere una soluzione per accedere alla pensione anticipata, secondo le ultime ipotesi.

Pensione in anticipo, qual è la nuova proposta in arrivo

La nuova proposta per l’accesso alla pensione anticipata, a partire da un determinata soglia di età, è stata presentata all’interno della relazione di fine mandato del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza. È stata avanzata da Michele Reitano, membro della Commissione Tecnica del Ministero del Lavoro, e proporrebbe la possibilità di andare in pensione con un taglio del 3% sulla quota retributiva dell’assegno per ciascun anno di anticipo, rispetto alla soglia anagrafica richiesta per accedere alla pensione di vecchiaia. Si tratta di una possibile soluzione che sarà presa in considerazione per arrivare alla riforma del sistema previdenziale.

Cosa dicono i dati sull’accesso anticipato alla pensione e potrebbe essere il futuro della riforma previdenziale

Secondo quanto riportato dal report del Consiglio di Indirizzo e Vigilanza, in data 30 settembre 2021 erano stati liquidati con Quota 100 circa 335.000 trattamenti previdenziali, di cui l’8,3% con importo inferiore a 1.000€ lordi al mese. I dati circa l’età di pensionamento anticipato e di vecchiaia dei dipendenti privati al momento si attestano a 64,1 anni per le donne e 63,2 per gli uomini. Per quanto riguarda i dipendenti pubblici, si parla di 63,9 per le donne e 63,5 per gli uomini. Nelle gestioni autonome Inps, invece, l’età è pari a 64,8 per le donne e 64,0 per gli uomini. Questi dati hanno preso in considerazione le varie possibilità di accesso alla pensione anticipata, dunque: Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 100, che è stata sostituita da Quota 102 a partire dal 1° gennaio 2022. La proposta avanzata da Reitano si inserisce nel contesto di un sistema pensionistico definito come eterogeneo, sfruttando il passaggio sempre più marcato verso un calcolo contributivo dell’assegno pensionistico. In questo modo potrebbe essere possibile offrire un’opportunità a chi volesse accedere alla pensione prima di raggiungere i requisiti delle soluzioni disponibili. Allo stesso tempo, la proposta di taglio del 3% sulla parte retributiva dovrebbe ridurre l’impatto sui conti pubblici, secondo Reitano.