Sabrina Ferilli è co-conduttrice dell’ultima serata del Festival di Sanremo 2022, quella che decreterà il vincitore di questa 72esima edizione della kermesse nonché l’artista che rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest che si terrà il prossimo maggio a Torino.
L’attrice romana è sposata con Flavio Cattaneo, imprenditore, con il quale si è sposato a Parigi nel gennaio del 2011.
Flavio Cattaneo è il marito di Sabrina Ferilli
Classe 1963, Flavio Cattaneo è nato a Rho (Milano) nel 1963. Ha studiato al politecnico di Milano laureandosi in Architettura; successivamente si è specializzato in finanza e direzione aziendale nel settore degli immobili presso la Sda Bocconi School of Management. Grazie al suo lavoro ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti compresa l’onorificenza di Cavaliere del lavoro nel 2011.
Oggi è un noto dirigente del settore dei trasporti con un lungo passato nell’imprenditoria di aziende come Telecom e Rai. Oggi è impegnato nel settore dei traporti ferroviari privati. Prima di incontrare Sabrina Ferilli, Cattaneo è stato sposato con Cristina Goi ed è padre di due figli.
L’incontro tra Flavio Cattaneo e Sabrina Ferilli
Flavio Cattaneo e Sabrina Ferilli si sono incontrati dopo la separazione di lei da Andrea Perone, il primo marito e avvocato con il quale è stata sposata dal 2003 al 2005; la separazione è avvenuta per un tradimento.
I due si sono incontrati nel 2009 circa e hanno iniziato la loro frequentazione che è arrivata alle nozze nel 2011.
Il matrimonio a Parigi tra Sabrina Ferilli e Flavio Cattaneo
Flavio Cattaneo e Sabrina Ferilli si sono sposati in gran segreto a Parigi nel 2011. La notizia delle nozze era stata “spifferata” dalla rivista Oggi che ha pubblicato in esclusiva la foto del certificato di matrimonio che riportava la data del 29 gennaio 2011.
In più occasioni Sabrina Ferilli ha spiegato che anche se non hanno mai avuto figli, la coppia è solidissima. In un’intervista a Verissimo l’attrice ha detto: “Non mi sono sentita di fare figli, ho tentato di adottarne uno, ma non c’è stata fortuna, alla fine le cose sono andate come dovevano andare e non ne ho fatto una malattia. I paragoni con i percorsi degli altri non mi hanno mai interessata”.