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Eutanasia legale, Cappato sulla decisione della Corte Costituzionale: “Decisione politica”

Pubblicato: 16/02/2022 19:39

Sono state ore concitate quelle che si sono succedute alla bocciatura da parte della Corte Costituzionale del Referendum sull’Eutanasia Legale. La decisione è arrivata nella tarda serata di martedì 15 febbraio, la Corte doveva decidere sulla possibilità di far scegliere ai cittadini se abrogare parzialmente l’articolo 579 del Codice Penale riguardo l’omicidio del consenziente.

Una decisione presa nella totale mancanza di rispetto della voce dei cittadini che, nei mesi scorsi, hanno mostrato il loro appoggio con un 1milione e 240mila firme proprio a sostegno del referendum. Sul triste esito di questo percorso si è espresso Marco Cappato, politico e tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni,

Cappato sul referendum: “Decisione politica”

Intervenuto ai microfoni di Radio Capital, Marco Cappato ha commentato la bocciatura della corte di Cassazione, “Non ero ottimista“, aggiungendo: “Giuliano Amato, personaggio istituzionale di grandissimo livello è anche una personalità politica. E questa è una decisione anche molto politica”, ha detto .

Parlando dell’altro referendum, quello sulla Cannabis, Cappato ha detto ancora: “Se la Corte dovesse dichiarare inammissibili anche quesito cannabis (cosa che è accaduta poche ore dopo il suo intervento n.d.r.), sarebbe spazzata via una intera stagione referendaria. Tra l’atro dubito che a quel punto i referendum sulla giustizia riuscirebbero a raggiungere il quorum. Ed è per questo che dico che sono più preoccupato per la democrazia italiana, che per l’eutanasia”.

“Insofferenza nei nostri confronti”

Sempre ai microfoni di Radio Capital, Marco Cappato ha aggiunto: “Dentro in Corte costituzionale, ho visto la faccia del relatore Franco Modugno che sbuffava indispettito e senza contegno alle argomentazioni dei nostri avvocati”

La Corte Costituzionale ha preso questa decisione dopo due ore di confronto interno, per questo Cappato non ha dubbi: “C’era insofferenza nei nostri confronti, una ostilità palese. E quindi è finita come ‘doveva’ per loro finire. (…) A quanto ne so, volevano sbrigarsela anche prima. Ero dentro in Corte costituzionale e vedevo la faccia del relatore Franco Modugno che sbuffava indispettito e senza contegno alle argomentazioni dei nostri avvocati”.