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Proteste in Russia contro la guerra in Ucraina: 600 arresti, manifestazioni a San Pietroburgo e in tutto il mondo

Pubblicato: 24/02/2022 21:42

L’attacco russo contro l’Ucraina ha sollevato un’ondata di proteste contro le azioni di Vladimir Putin, e sulle strade di tutto il mondo si succedono manifestazioni contro la guerra. Nella stessa Russia sono state centinaia le persone scese in piazza contro l’aggressione verso un Paese che la popolazione russa sente molto vicina, culturalmente e geograficamente, con cui condivide la stessa origine slava. La polizia ha brutalmente represso la protesta, come mostrano i diversi video che stanno circolando sui social in queste ore: in tutta la Russia gli arresti dei manifestanti sarebbero più di 600.

Ucraina, a San Pietroburgo manifestazioni contro la guerra: centinaia gli arresti

Anche in Russia si propaga la protesta contro la guerra in Ucraina, dopo l’invasione lanciata dal presidente Vladimir Putin questa mattina. Sarebbero circa 38 le città russe, tra cui Mosca, in cui si sono tenute manifestazioni per chiedere la pace con il Paese storicamente legato alla Russia, represse dalla forze di sicurezza che avrebbero arrestato circa 600 manifestanti, come riporta Novaya Gazeta, ma che, secondo il canale di informazione di opposizione russo OVD-Info, sarebbero almeno 1700.

https://twitter.com/novaya_gazeta/status/1496918405877846020

A San Pietroburgo, città natale di Putin, massiccia la presenza nelle strade, con i manifestanti che sfidano la repressione del regime, non certo tenero con il dissenso. Urlati gli slogan “No alla guerra“, con esposti cartelli con richieste a Putin di interrompere le violenze.

In piazza sarebbero scesi anche i sopravvissuti alla Seconda Guerra Mondiale: su Twitter è diventato virale un video di Irina Anokhina, 84 anni, che ha accusato il presidente di aver trasformato la Russia in uno Stato “fascista” durante un’intervista a Holod Media. La donna sarebbe poi stata arresta dalla polizia mentre aiutava un altro manifestante. Le forze di sicurezza sono state accusate di aver applicato metodi brutali contro i manifestanti, arrestati in modo arbitrario (in alcuni casi semplicemente perché esponevano un manifesto).

Proteste contro Putin in tutto il mondo: a Tel Aviv bruciati i passaporti russi

Anche il resto del mondo condanna le azioni di Vladimir Putin. In Israele, a Tel Aviv, diversi manifestanti davanti l’ambasciata russa hanno esposto le bandiere dell’Ucraina, e alcune persone avrebbero bruciato i loro passaporti russi, come testimoniato dal sito d’informazione bielorusso NEXTA. Dal Giappone all’Europa, nelle piazze delle principali città si sono radunati migliaia di oppositori contro quella che viene definita un’aggressione ingiustificata contro l’Ucraina.

A Tokyo 40 persone della comunità ucraina, ma si sono uniti anche giapponesi, si sono radunate fuori dall’ambasciata russa. Stessa scena a Roma, dove si è svolta la manifestazione a Castro Pretorio promossa dal PD, mentre domani è previsto un rally per la pace dal Campidoglio al Colosseo. Berlino, Londra e Parigi hanno visto anche loro imponenti proteste contro Putin già da ieri, con iniziative per la pace continuate tutto il giorno.