Vai al contenuto

Ucraina, la Gran Bretagna invia militari nell’Est Europa. Zelensky: “Blocco turco nel Mar Nero”

Pubblicato: 26/02/2022 16:17

Si inasprisce il panorama internazionale, mentre vari Stati assicurano il loro appoggio all’Ucraina, che resiste all’invasione russa. Oltre alle manifestazioni di solidarietà, arriva anche il supporto militare da parte europea, con la Gran Bretagna che fa sapere tramite l’account Twitter di Boris Johnson dell’invio di unità militari al confine tra Polonia e Ucraina. Fonti non confermate ufficialmente riportano inoltre dei movimenti della marina britannica verso Est, mentre secondo gli ucraini la Turchia avrebbe chiuso l’accesso al Mar Nero, ma i diretti interessati non hanno confermato il blocco allo Stretto dei Dardanelli.

La Gran Bretagna: “Mandato supporto militare al confine tra Ucraina e Polonia”

Nessuno dei Paesi NATO manderà truppe in Ucraina, per evitare un’escalation del conflitto che potrebbe mutare le dimensioni della guerra portandola su un piano completamente diverso. Ma mentre Kiev resiste all’assalto, gli alleati occidentali assicurano ingenti aiuti militari all’Ucraina, come dichiarato stamattina dal presidente Zelensky, che ha avuto confronti telefonici con Emmanuel Macron e Ursula von der Leyen. L’Unione europea si allinea inoltre sulle delle sanzioni, e dopo l’ok di Mario Draghi a mettere sul piatto l’esclusione della Russia dal sistema di pagamenti internazionali SWIFT, arriva anche il via libera dell’Ungheria.

La Gran Bretagna aumenta la pressione in Est Europa e, come annunciato da Boris Johnson, invia truppe militari al confine polacco con l’Ucraina. L’invio di contingenti da parte di diversi Paesi NATO negli Stati confinanti con l’Ucraina concentreranno i loro sforzi principalmente nel supporto ai profughi ucraini, per il momento. Secondo gli aggiornamenti dell’intelligence britannica, l’avanzata di Mosca è molto più lenta di quanto ci si aspettasse, e la Russia non è riuscita a prendere il controllo dello spazio aereo russo. “Le vittime russe si pensa siano più pesanti di quanto anticipato dal Cremlino“, si legge nel report. Non è chiaro se la Gran Bretagna stia spostando anche contingenti navali, una notizia non confermata.

Guerini, l’Italia “potenzierà la propria presenza in Romania”

Anche l’Italia aumenta la pressione sulla Russia inviando militari nei Paesi confinanti. Lorenzo Guerini, ministro della Difesa, ha dichiarato che “Nell’ambito del rafforzamento della postura di deterrenza sul fianco est dell’Alleanza, da domani l’Italia potenzierà la propria presenza in Romania raddoppiando il numero dei velivoli Eurofighter già operanti nell’attività di airpolicing. Ulteriori 4 aeroplani verranno inviati nella base di Mihail Kogălniceanu di Costanza“, riporta l’Agenzia Vista.

Francia blocca nave russa nella Manica per violazione delle sanzioni

Un mercantile è stato bloccato nel Canale della Manica, e si troverebbe ora nel porto di Boulogne. La Francia ha agito contro la Baltic Leader, questo il nome della nave, sospettando che si trovasse in violazione delle sanzioni adottate contro la Russia. Il mercantile trasportava un carico di automobili e batte bandiera russa.

Zelensky annuncia il blocco dell’accesso al Mar Nero delle navi russe

Il premier ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato, dopo un collegamento telefonico con Recep Tayyip Erdoğan che la Turchia ha intenzione di bloccare, tramite il controllo sullo Stretto dei Dardanelli l’accesso al Mar Nero della Russia. “Ho ringraziato il mio amico, il presidente della Turchia Erdogan e il popolo della Turchia per il loro forte sostegno“, twitta Zelensky, “Il divieto al passaggio delle navi da guerra russe nel Mar Nero e il sostegno significativo a livello militare e umanitario all’Ucraina sono oggi estremamente importanti. La popolazione dell’Ucraina non lo dimenticherà mai“.

Non ci sono però conferme da parte della Turchia, che secondo l’agenzia stampa Anadolu starebbe ancora cercando una soluzione diplomatica per il cessate il fuoco. Mevlut Cavusoglu, ministro degli Esteri turco, ha parlato con l’omologo russo Sergei Lavrov, chiedendo di terminare l’offensiva militare in Turchia.