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Preallarme per il gas in Italia: “Le scorte basterebbero per pochi mesi”. Nord Stream 2 dichiara fallimento

Pubblicato: 03/03/2022 22:06

La guerra in corso in Ucraina sta causando una crisi umanitaria di proporzioni enormi, vittime civili e tensioni nucleari con la Russia, ma non solo. L’Europa vive il costante pericolo che il gigante russo possa chiudere i rubinetti del gas, limitando quindi la maggior parte dell’approvvigionamento energetico del Vecchio Continente, Italia compresa. Le scorte basterebbero solo per pochi mesi. Nel frattempo, la società Nord Stream 2 ha dichiarato bancarotta.

Italia in preallarme per il gas: quanto possiamo resistere senza la Russia

Nei giorni scorsi, il Ministero per la Transizione Ecologica ha decisione di attivare lo stato di preallarme nel Paese. Si tratta solo di un primo step che consente al Governo di avere strumenti a disposizione per intervenire prontamente su un eventuale problema energetico, dovuto dalla persistenza del conflitto tra Russia e Ucraina. Nello specifico, la decisione “consente alle autorità preposte di svolgere un monitoraggio costante della situazione energetica nazionale” che possa prevenire un rincaro bollette tragico per gli italiani. In un’intervista a Fanpage, il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli è entrato nel merito della questione, specificando che l’attivazione del preallarme consente all’Italia di pagare i grandi consumatori industriali in caso di stop dovuto ad un’emergenza energetica, così come “di ordinare ai sindaci di abbassare le temperature nei condomini e nelle abitazioni“.

Una prospettiva che, aggiunge, potrebbe avvenire nei prossimi mesi se la situazione non verrà risolta. Ma quanto può resistere esattamente l’Italia, esattamente? Secondo Tabarelli, se le sanzioni contro la Russia arrivassero a bloccare anche l’arrivo di gas – circa il 40% del totale italiano – e petrolio, “le scorte di gas basterebbero per alcuni mesi“. E aggiunge: “Non solo l’Italia, ma anche il resto d’Europa e gli Stati Uniti. Se lo interrompessimo sarebbe un cataclisma economico e sociale […] Se si bloccassero i flussi di petrolio e gas da Mosca potremmo andare avanti per tre o quattro mesi, poi dovremmo cominciare a tagliare“.

Nord Stream 2 dichiara bancarotta: si ferma il gasdotto che passa in Germania

La situazione dell’energia russa in arrivo in Europa si complica ulteriormente e comporta continui aumenti del prezzo di gas e oro nero. Da un lato ci sono i pericoli relativi a possibili bombardamenti e malfunzionamenti al gasdotto Nord Stream 1 che passa per l’Ucraina, dall’altro lo stop alla seconda strada che non era ancora stata ancora inaugurata. Il blocco del Nord Stream 2 che passa dalla Germania è stata una delle prime sanzioni contro la Russia dopo l’invasione dell’Ucraina e ora ha prodotto concrete conseguenze. La direttrice dell’Economia del cantone di Zugo Silvia Thalmann-Gut, riferisce la svizzera SRF, ha confermato che la società controllata dalla russa Gazprom ha dichiarato fallimento: “L’azienda ha dovuto dichiarare bancarotta e portare i libri in tribunale“. Licenziati anche 106 dipendenti, ma dalla Russia la notizia non è presa con preoccupazione.

Il portavoce Dmitry Peskov, riporta l’agenzia Tass, ha dichiarato che “L’infrastruttura è pronta, tecnicamente,tecnologicamente e logisticamente, e quindi sarà operativa e non andrà da nessuna parte“. Possibile quindi che la bancarotta di Nord Stream 2 sia un contrattempo e che, qualora i negoziati di pace dovessero davvero portare ad un cessate il fuoco, la crisi energetica che spaventa l’Europa possa rientrare.