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Tregua in Ucraina, stop all’evacuazione di civili a Mariupol: accuse e fuoco incrociato tra Kiev e Mosca

Pubblicato: 05/03/2022 14:11

L’annunciata tregua in Ucraina per permettere la formazione di un corridoio umanitario per l’evacuazione dei civili da Mariupol e Volnovakha non sarebbe mai iniziata: le autorità locali denunciano che le forze d’invasione russe continuano a sparare, mentre accuse simili vengono lanciate da Mosca. Centinaia di migliaia di cittadini non riescono a scappare e devono tornare nei rifugi.

Fallisce la tregua e il corridoio umanitario tra Russia e Ucraina: si continua a sparare

Sarebbe dovuta durare 5 ore la tregua tra Russia e l’Ucraina: lo aveva annunciato il Ministero della Difesa russo, un cessate il fuoco momentaneo per permettere ai civili di Mariupol e Volnovakha di evacuare le due città dell’oblast di Donec’k attualmente sotto il controllo dell’invasore russo. Già prima dell’inizio della tregua filtrava scetticismo da parte ucraina, ma nelle ultime ore l’autorità della cittadina che si affaccia sul Mar d’Azov ha denunciato la violazione degli accordi: “La parte russa non aderisce al regime di cessate il fuoco e continua a bombardare” riporta Adnkronos citando i locali.

Il corridoio umanitario, quindi, sarebbe ancora fermo: secondo le stime riportate sarebbero almeno 200.00 i civili che cercano di scappare. Il sindaco di Mariupol Vadym Boichenko nelle ultime ore che avrebbero dovuto segnare la tregua ha lanciato l’appello: “Cari, cari residenti di Mariupol, da oggi comincia in città l’evacuazione dei civili. Questa non è una decisione facile, ma come ho sempre detto, Mariupol non è un insieme di strade e di case. Mariupol è i suoi abitanti“. Secondo Sky News, ai cittadini ha detto che “Non c’è altra soluzione che mettere in condizione i residenti, ovvero voi ed io, di lasciare Mariupol in sicurezza“.

Il Ministro Lavrov accusa l’Ucraina sulla mancata tregua

Mentre Kiev accusa Mosca per la violazione di una tregua mai davvero iniziata, simili accuse vengono sollevate anche dal Ministro degli Esteri Lavrov. In un punto stampa dalla capitale russa, denuncia che “le autorità ucraine a Mariupol non permettono l’evacuazione dei civili” aggiungendo inoltre che non si sarebbe presentato nessuno per il corridoio umanitario concordato.

Lo stesso Ministro ha poi fatto il punto sui negoziati che, sinora, non hanno portato da nessuna parte: “La situazione è un po’ strana: tutti vogliono arrivare a un’intesa eppure sembra che gli ucraini inventino sempre dei motivi per tirare per le lunghe i termini dell’incontro che sono già stati concordati” ha dichiarato, riporta Adnkronos. Smentita la notizia di un nuovo incontro nel weekend e Lavrov accusa il presidente ucraino: “Zelensky cerca di provocare un conflitto tra la Nato e la Russia“. I suoi appelli ad un intervento Nato, sottolinea, sarebbero la prova che “spera di risolvere il conflitto con la loro partecipazione e non attraverso i colloqui“.