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M5S, rigettata istanza di revoca della sospensione dello Statuto, traballa la posizione di Conte

Pubblicato: 08/03/2022 15:48

Il giudice Francesco Paolo Feo del tribunale di Napoli ha rigettato l’istanza di revoca della sospensione dello Statuto e del presidente del MoVimento 5 Stelle. Questa decisione porta di fatto a bloccare ancora il nuovo statuto e la conseguente elezione a presidente di Giuseppe Conte.

Il prossimo 5 aprile vi sarà una nuova udienza della causa portata avanti da Renato Delle Donne, Liliana Coppola e Steven Brian Hutchinson, in merito alle assemblee politiche del 2 e 3 agosto 2021 e che avevano presentato richiesta per annullare le deliberazioni delle medesime assemblee. In seguito ad esse si era provveduto, tra il 5 e il 6 agosto, al voto del Presidente del M5S, che aveva portato all’elezione di Giuseppe Conte.

Statuto M5S, congelato insieme all’elezione di Giuseppe Conte

In seguito alla richiesta di sospensione (accolta dal tribunale collegiale) il M5S aveva chiesto revoca della sospensione dello Statuto M5S, dichiarando che né Conte né i Vertici avrebbero saputo che esistesse un regolamento che disponeva l’esclusione dei nuovi iscritti. Secondo Feo i vertici non avrebbero potuto ignorare l’esistenza del regolamento, in quanto “i ricorrenti (contestandone la mancata pubblicazione, la mancanza di data certa ed il fatto che non fosse stato proposto dal Comitato direttivo) avevano già nell’atto di citazione specificamente argomentato su di esso, che pare esser richiamato, anche se solo genericamente e senza indicazione della data di emissione o di altro elemento specificativo, nell’avviso di convocazione dell’assemblea del 17 luglio 2021, in forza del quale erano stati ammessi al voto solo gli iscritti da oltre sei mesi”. Lo stesso provvedimento di esclusione dei neo iscritti è stato oltretutto rispettato anche per le future assemblee, che avranno luogo il 10 e l’11 marzo prossimo.

Capo politico e comitato direttivo: tutte le trasformazioni ai vertici del M5S

Dal febbraio 2021 il Movimento 5 Stelle ha abbandonato il concetto di “capo politico” ed ha votato a favore di un organo al vertice formato da 5 persone in carica per 4 anni (il cosiddetto “comitato direttivo”. La situazione si è però complicata nei mesi successivi alla votazione: Davide Casaleggio si è allontanato ed ha lasciato il MoVimento, si è passati dalla piattaforma Rousseau a Skyvote e si è firmato un nuovo statuto (quello ora sospeso) che ha portato ad eleggere Giuseppe Conte.