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Draghi annuncia Iva al 5% per il gas e 16 miliardi di sostegni: le misure in campo contro la crisi energetica

Pubblicato: 09/03/2022 21:53

Sono in arrivo misure speciali per contrastare la crisi energetica che sta per investire l’Italia e l’Europa: Mario Draghi ha annunciato novità per quanto riguarda il gas, i sostegni, lo sfruttamento delle risorse italiane e quelle rinnovabili. Il Governo si prepara a fare a meno dell’import russo nel più breve tempo possibile.

Iva al 5% e 16 miliardi di aiuti: il piano Draghi per la crisi dell’energia

Il domino dell’energia potrebbe essere ufficialmente iniziato: nella serata di martedì 8 marzo il Presidente Joe Biden ha annunciato lo stop all’import energetico dalla Russia. Altri Paesi europei, Italia compresa, puntano in quella direzione sanzione nei confronti di Putin per l’immotivata invasione dell’Ucraina. Per farlo, però, serve avere le spalle del Paese coperte e un ingente pacchetto di aiuti per i cittadini in vista di pesantissimi rincari sulle bollette. Al question time alla Camera, il premier Mario Draghi ha annunciato le prime misure contro la crisi energetica.

Il Governo condivide le vostre preoccupazioni e le preoccupazioni di tutti per l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime – ha detto Draghi – Siamo al lavoro per limitare l’impatto di questi rincari sulle imprese e le famiglie, soprattutto le più vulnerabili“. Nello specifico: “Ho fatto prima la cifra di circa 16 miliardi di euro, come intervento di sostegno, che è previsto duri fino al secondo trimestre di quest’anno. Abbiamo previsto l’azzeramento degli oneri di sistema per le utenze elettriche domestiche e per le imprese, e l’abbassamento dell’Iva al 5% per le utenze del gas“. Inoltre, “abbiamo potenziato i sussidi energetici per le famiglie più svantaggiate. E abbiamo introdotto un credito d’imposta per i consumatori industriali energivori pari al 20 per cento dell’incremento del costo della fornitura di elettricità del primo trimestre 2022“.

Draghi, l’Italia si prepara a ridurre la dipendenza dalla Russia

Il fuggi fuggi, arma che Europa e Nato stanno usando contro Putin per costringerlo ad un cessate il fuoco forzato per evitare il default della Russia, vuole coinvolgere anche il settore più redditizio per Mosca, quello energetico – “Non è ovvio come compito ma è necessario farlo“. Per questo, annuncia Draghi, “siamo al lavoro per ridurre dipendenza da gas russo in tempi brevi“. Non sarà facile, soprattutto perché negli ultimi anni l’import di gas è aumentato, anche dopo l’invasione della Crimea e per Draghi questo è stata una “sottovalutazione incredibile“. Alle sanzioni contro la Russia, sottolinea Draghi, deve corrispondere un uguale impegno negli aiuti e imprese più deboli: “Le sanzioni non dureranno poco e quindi per durare devono essere sostenibili, noi non abbiamo intenzione di derogare dal regime di sanzioni ma dobbiamo fare di tutto per renderle sostenibili al nostro interno” ha detto alla Camera.

Risorse nazionali, energia rinnovabile e nucleare: come ci si stacca dalla Russia

Le questioni della sicurezza e della diversificazione energetica, ha dichiarato Draghi, sono fondamentali per l’Italia. Su tutti, l’aumento della produzione nazionale di gas – già prevista dal recentemente approvato il Pitesai – “con la prospettiva di raggiungere una quota di produzione interna di 5 miliardi di metri cubi“. Gas destinato alle industrie, “con una riserva di almeno un terzo per le piccole e medie e imprese“.

Per portare avanti il progetto, però, è necessaria “una profonda semplificazione burocratica, soprattutto in merito ai nostri obiettivi di aumento di produzione da energie rinnovabili“. Per Draghi “Il grosso ostacolo oggi è rappresentato dai procedimenti autorizzativi, e se non lo superiamo non andiamo da nessuna parte“. Tra gli obiettivi anche lo sblocco di decine di progetti di gigawatt di eolico off-shore, le cui autorizzazione sono state recentemente semplificate con nuove misure.

L’attenzione del Governo è anche per il nucleare: “l’impegno tecnico ed economico è concentrato sulla fusione a confinamento magnetico, che attualmente è l’unica via possibile per realizzare reattori commerciali in grado di fornire energia elettrica in modo economico e sostenibile“. Sulle energie rinnovabili, infine, ha sottolineato l’importanza di “realizzare le infrastrutture, sono parte fondamentale del futuro dell’Italia e occorre la collaborazione di tutti, soprattutto del territorio, delle Regioni“; per farlo, il Governo sta prendendo in considerazione di “sospendere certe norme in un periodo di guerra“.

Ultimo Aggiornamento: 09/03/2022 21:55